8 perle del fumetto made in Italy

Da Ken Parker ad Icon 1, passando per Zorry Kid. 7 casi in cui posso dire di aver adorato il fumetto made in Italy.

Ci sono Tex Willer e Lupo Alberto, ci sono le edizioni nostrane di Spider-Man e Superman e poi quelle di Topolino. Ma quando si parla di fumetto made in Italy, ritengo opportuno ricordare anche storie e personaggi non così famosi. Sto parlando di strisce comparse su periodici per ragazzi o archi narrativi nati e pubblicati online. Cowboy, parodie, poliziotti del futuro ed ovviamente supereroi: ce n’è davvero per tutti i gusti!

Il perchè il sottoscritto sia un fan di vecchia data dei comics italiani l’ho spiegato qui, per cui non perderei troppo tempo in ulteriori chiacchiere…

Da Nathan Never al coniglio rosa noto come Pinky, ecco qualche gemma nascosta appartenente a quel tesoro che è il fumetto made in Italy.

Yelo III

Il periodico noto come Il Giornalino è stato un prezioso compagno di viaggio della mia infanzia. Al suo interno ho letto un discreto numero di buone storie e tra quelle che ricordo con più affetto non posso non citare le avventure di Yelo. Chi è Yelo? E’ un poliziotto robot e partner di uno “sbirro” vecchio stampo: insieme i due affrontano i criminali e le difficoltà di una coesistenza tra due esseri decisamente diversi tra loro.

Onestamente non ricordo molto altro, a parte qualche flash della storia nella quale compare un sosia del protagonista fatto di acciaio e circuiti. Ah, il nome del co-protagonista è Callaghan e i suoi modi in effetti mi ricordavano un po’ quelli dell’ispettore interpretato da Clint Eastwood.

Zorry Kid

A proposito de Il Giornalino, sulle sue pagine ricordo in modo nitido di aver ammirato le gesta di un vendicatore mascherato decisamente sui generis. Il suo nome è Zorry Kid, ovviamente sembra Zorro, cavalca un destriero di nome Saratoga e il suo compito principale è quello di raddrizzare torti a colpi di spada.

Durante le sue avventure (ecco un esempio) non è raro veder volare via dita e nasi, ma in un modo talmente buffo da non far gridare allo scandalo, perchè si parla pur sempre di storie rivolte all’infanzia. In tal senso l’autore, Jacovitti, era un maestro quando si trattava di far ridere inscenando le situazioni più assurde. Con spettatori gli immancabili salami…

Pinky

Altro giro altra creatura de Il Giornalino. Il suo nome è Pinky, è un coniglietto rosa e la sua vita da fotoreporter è farcita di personaggi e situazioni bizzarre e demenziali.

Il papà di questo personaggio si chiamava Massimo Mattioli e vorrei simbolicamente ringraziarlo per aver creato quella storia dove “i muri sudano come cammelli” e “i lampioni si afflosciano come spaghetti”. Mentre sto scrivendo ci sono oltre 30 gradi e, come Pinky in quelle vignette, sono nudo eppure sudo.

L’Uomo Ragno a Venezia?

Una sola storia ma per certi versi significativa. Quando mai si era vista una delle matite di Topolino cimentarsi con Spider-Man? Ne Il segreto del vetro Peter Parker va a Venezia e ovviamente avrà modo di operare come il nostro amichevole Arrampicamuri di quartiere.

Disegnata da Giorgio Cavazzano, di questa avventura ho ricordi contrastanti: quando lessi il volume per la prima volta storsi il naso di fronte ai disegni, semplicemente perchè non avevo idea di chi fosse l’autore.

Mille anni dopo incontrai proprio Cavazzano, era l’inaugurazione di una mostra dedicata ai fumetti e mi vergognai molto di quei primi e strani ricordi legati alla sua opera. Non gli chiesi nemmeno l’autografo e non gli dissi nemmeno ciao o grazie perchè, diciamolo pure, all’epoca ero proprio scemo!

Nathan Never

Se non avete mai sentito parlare di lui non so dove abbiate vissuto fino ad ora. Ambientazione fantascientifica, armi laser, cyborg e i criminali del futuro fronteggiati dalla mitica Agenzia Alfa. E poi c’è Legs Weaver, collega del protagonista e bomba sexy che nessuno vorrebbe mai vedere arrabbiata.

Perdonerete il linguaggio ma ogni volta che ho preso in mano un albo di Nathan Never ho sempre pensato “Che figata astrale!”. Pubblicate dalla Bonelli, le avventure di Never non temono troppi confronti con quelle di “colleghi” forse più famosi come Dylan Dog o Zagor.

Ken Parker

Di tutti i fumetti made in Italy confesso che questo è il mio preferito, per tanti motivi. Innanzitutto, per carattere e abilità nel tirare col fucile il protagonista mi ricorda Carabina Quigley, un film che adoro e che ovviamente in tv non passa mai. Non ultime le scene d’azione, spettacolari e sicuramente più crude rispetto a quelle ammirate in Tex Willer: vedere dei pellerossa crivellare di colpi un neonato o dei cowboy torturare una squaw è un discreto colpo allo stomaco.

E che dire degli incontri con personaggi come Totò o lo stesso Tex, senza contare la sosia di Marilyn Monroe o l’irresistibile ragazzina dai capelli rossi nota come Pat O’Shane? Le storie le ho ben stampate in testa, così come il carattere profondamente altruista di un personaggio che, ci scommetto, vi conquisterà se gli darete una possibilità.

Icon 1 e la squadra Alpha

Come si dice, last but not least, ultimo ma non per importanza. Perchè voglio proprio concludere con qualcosa di davvero figo: storie, personaggi e ambientazioni create e disegnate da non so quante mani e teste. Icon 1 è il supereroe protagonista di un fumetto collettivo, appassionante come pochi e che è totalmente… gratis! In questa pagina potete trovare tutto quello che c’è da sapere e leggere su questa gemma nascosta.

Chi è il responsabile di tanta meraviglia? Il nome Alessandro Apreda non vi suona famigliare? Allora avrete sicuramente letto pagine e pagine della sua creatura, quell’Antro Atomico del Dr. Manhattan responsabile, tra le altre cose, del mio ritorno di fiamma nei confronti dei Transformers. Per voi non significherà molto, ma per me vuol dire tanto e quindi… grazie Doc!

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