I cattivi più cool dei cartoni anni 80

Riconoscibili, perfidi e indubbiamente… cool: sono i cattivi dei cartoni animati che negli anni Ottanta ho amato odiare davanti alla tv

Penso ai miei amatissimi Transformer e mi domando se sarebbero così fighi senza Megatron e i suoi compari. La risposta è… stiamo scherzando?! Senza un nemico spietato, potente e riconoscibile gli eroi dei cartoni animati che ho tifato da piccolo sarebbero solo belle figurine, bei disegni senza una storia. Perchè è Skeletor a fare grande He-Man. Perchè sono i cattivi a rendere memorabili i buoni. Che partite sarebbero senza un Mark Lenders a rendere dura la vita ad Oliver Hutton? Perchè dovrebbero esistere i G.I. Joe senza i Cobra che provano a conquistare il mondo?

Dai Meganoidi ai Decepticon, ecco i cattivi più cool dei cartoni animati anni 80

Che sia bianco o grigio, che si trasformi in una pericolosa ma ridicola pistola oppure in un più cazzutissimo cannone alieno, Megatron occupa di diritto un posto nel gotha dei cattivi. Perfido, senza scrupoli e potente, il leader dei Decepticon non ha colpito solo l’immaginazione dei bimbi di allora, me compreso. E infatti fa ovvia e “bella” mostra di sè nei tamarrissimi film dedicati ai Transformer.

Daitarn 3 è uno dei miei cartoni animati preferiti ma non solo per la presenza di Banjo e del suo mitico robottone. I nemici in questo caso si chiamano Meganoidi, sono tanti e ogni comandante è in grado di trasformarsi in un essere gigantesco e letale. Guidati dalla terribile coppia formata da Koros e Don Zauker, sono il vero motore dell’anime e contribuiscono a rendere appassionante ogni puntata.

Esseri più o meno meccanici li abbiamo visti, passiamo ora a qualcosa di maggiormente umano, ma neanche troppo…

Quella maschera e quella vocina fastidiosa, figa che odio! Il Comandante Cobra si è preso talmente tanti “vaffa…” quando ero piccolo che è un miracolo non sia uscito dalla tv per darmi una sberla. Forse non l’ha mai fatto perchè fondamentalmente era un capriccioso cagasotto. A distanza di anni lo ricordo con un misto di timore e affetto, se così vogliamo definirlo: senza di lui le puntate dei G.I. Joe sarebbero state decisamente più monotone e tranquille, questo è sicuro!

Mi sono sempre chiesto chi si celasse dietro quel volto senza lineamenti, ma il cartone non scavava certo nella psicologia dei personaggi. In fondo era solo un pretesto per far vedere personaggi pittoreschi che si davano battaglia a bordo di fantastici veicoli da combattimento. Ho dovuto quindi aspettare un bel po’ di annetti prima di scoprire le origini di Cobra Commander, narrate nei film del 2009 e nel 2013.

E veniamo ai Cavalieri dello Zodiaco: quale degli innumerevoli cattivi ammirati è quello che ho amato odiare maggiormente? Capelli viola, sguardo maligno, armatura tra le più fighe in assoluto, Death Mask di Cancer è il cavaliere d’oro che Pegasus e compagni (più che altro Sirio il Dragone) hanno fronteggiato alla quarta delle dodici case. Un pezzo di merda dalla risata che faceva accapponare la pelle, un personaggio quasi horror, diciamo, che non si faceva problemi a gettare nel mondo dei morti l’anima dei suoi nemici.

Alto, grosso, cattivo, potentissimo e con un cavallo alto, grosso, cattivo e potentissimo. Quando Raoul e Re Nero sono insieme è meglio stare a debita distanza: la scena nella quale schiacciano soldati come formiche è uno dei motivi che mi fanno amare il cartone di Ken il guerriero.

Non che il Re di Hokuto abbia bisogno di aiuto quando c’è da seminare morte e distruzione: è infatti uno dei personaggi più devastanti dell’anime (e anche del manga), un colosso quasi impossibile da sconfiggere. Un colosso con un cuore, visto che anche Raoul è innamorato di Julia, ma non stiamo parlando certo di un Romeo sui generis. La nemesi di Kenshiro è e rimarrà IL cattivo del cartone animato post apocalittico per eccellenza.

Oltre agli incontri di wrestling, l’anime dedicato all’Uomo Tigre ha nei suoi punti di forza un personaggio oscuro per me indimenticabile. Più che una nemesi un vero e proprio incubo, un essere spregevole che riesce ad essere pericoloso pur non combattendo mai. Viola (il colore preferito dai cattivi a quanto pare), infame come pochi e con una voce e una risata che non lasciano proprio indifferenti: pensate quello che volete ma Mister X è Tana delle Tigri.

Possibile che in questa simpatica lista non ci sia nemmeno un… mostro? Abbiate pazienza e leggete!

Se non sapete chi è questo simpatico essere sorridente (ma per niente amichevole) le ipotesi non sono molte: o siete terribilmente più giovani di me oppure avete qualche capello bianco in più del sottoscritto. Si chiama Skeletor e come ogni personaggio di cui ho parlato fino ad ora è cattivo, potente ed è uno dei motivi che hanno reso leggendario il cartone in cui compare, i Masters of the Universe.

E’ la nemesi di He-Man (sosia muscoloso di Nino D’Angelo) e da buon nemico ha scopi non propriamente benefici, destinati ovviamente a naufragare. Cosa lo rende unico? Essenzialmente l’aspetto, il look: a distanza di decenni fatico a trovare un “volto” e un look più memorabili del pericolo pubblico numero uno di Eternia. Da piccolo ovviamente avevo la sua action figure, andata distrutta dopo mille battaglie.

Robot, comandanti supremi e infami in armatura li abbiamo visti. Ma voglio tenermi il “meglio” per ultimo, una vera e propria sorpresa in mezzo a tanti balordi…

Ecco a voi il migliore tra i cattivi dei cartoni animati degli anni 80

Cosa ci fa un ragazzino che gioca a calcio in un post dedicato ai cattivi più infami e memorabili che si possa ricordare? Stiamo parlando di Mark Lenders e se questo nome non vi dice nulla vuol dire che non avete mai visto Holly e Benji!

Mark è l’avversario duro da battere per eccellenza. Reso duro come la roccia da un’infanzia difficile, è grintoso, potente e spietato e non si fa alcun problema a travolgere gli avversari palla al piede. Così come non ci pensa due volte a farti volare dopo un tackle… che più che una scivolata sembra una condanna all’ospedale.

Lo sviluppo di Lenders è, se vogliamo, un filino più complesso degli altri personaggi che avete (ri)conosciuto nell’articolo. Col passare delle puntate il carattere dell’attaccante si addolcisce (quasi). Infatti rimane sempre ossessionato dalla vittoria e dal voler dimostrare di essere il più forte, ma sa riconoscere il valore dell’avversario. Cosa che lo spinge a migliorarsi ulteriormente. E chissenefrega se il suo tiro della tigre diventa qualcosa di paragonabile all’onda energetica di Goku in Dragon Ball: un’arma di distruzione di massa in grado di spazzar via calciatori, aprire il terreno (?!?!!?), sfondare la rete e magari pure il muro dello stadio. Mica male, eh?

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