Dino-Riders: 10 giocattoli da non dimenticare

Valorian contro Rulon, buoni e cattivi si danno battaglia a bordo di dinosauri corazzati. Se la serie animata dei Dino-Riders è stato un cartone come tanti, la linea omonima di giocattoli era (ed è ancora oggi) qualcosa di sublime…

Stati Uniti d’America, anno di grazia (giocattolosa) 1988. La Tyco non era ancora diventata una preda ambita dalla Mattel e stava pensando ad un modo per promuovere una nuova linea di giocattoli. Si decise allora di produrre una serie a cartoni animati il cui unico scopo era quello di far pensare ai bimbi di allora “lo voglio, assolutamente!”. Un po’ come accadde con gli Starcom e i M.A.S.K., in pratica. Nacque così il progetto televisivo Dino-Riders

La storia

Semplice ma fighissima. Ambientata nella preistoria, vede i superumani Valorian combattere i malvagi Rulon, umanoidi dalle sembianze di formiche, coccodrilli, serpenti e pure squali. I mezzi da battaglia? Dinosauri… corazzati! Ecco quindi un cattivissimo T-Rex, al quale è stato fatto il lavaggio del cervello e con più postazioni di fuoco di un carro armato. Se invece patteggiate per i buoni allora adorerete il pterodattilo ammaestrato, in grado di bombardare gli accampamenti nemici.

Non ricordo affatto il cartone, ma conta in tutto 14 episodi. I primi due uscirono direttamente in VHS nel 1987 e nel 1988, anno in cui vennero trasmessi in tv insieme ad altri 11 episodi. Nel 1990, infine, ecco un’altra videocassetta contenente lo speciale ambientato durante l’era glaciale. Basta, finito.

A quanto pare la serie animata non acchiappò al punto da meritarsi una seconda stagione. Ma sapete una cosa? Chissenefrega! Il bello dei Dino-Riders era altro e cioè…

I giocattoli

Come definirli in poche e semplici parole?  Perdonerete il “francese”, ma erano una cazzo di figata! 4 serie in tutto, prodotte tra il 1988 e il 1990, i cui esemplari oggi possono valere parecchio. Perchè? Beh, in fin dei conti sono “balocchi” di nicchia e, non hanno avuto il successo sperato ed è quasi impossibile trovare certi articoli in buone condizioni e completi di scatole, istruzioni e accessori. Non mi addentro nel dettaglio danaroso perchè potrei mettermi a piangere, quindi puppatevi queste 10 meraviglie. Oh, considerate che è roba di 30 e più anni fa…

Diplodocus

Alto 6 metri e lungo fino a 50, il diplodoco era tra i dinosauri più imponenti. Riuscite ad immaginare un bestione del genere con un’armatura tecnologica corredata di lanciamissili e postazioni di fuoco? Una vera meraviglia, al netto del “pilota” rinchiuso in quella specie di sarcofago trasparente, la cui chicca era quella di… camminare! Ebbene sì, i modelli più grandi dei Dino-Riders erano motorizzati e si muovevano da soli. Per alimentarli bastava una batteria gigantesca del quale ora mi sfugge il nome, forse una torcia.

Torosaurus

Che dire dell’equipaggiamento? Il guscio si apriva ed ecco apparire due enormi cannoni che si illuminavano, mentre gli umani a bordo alloggiavano nelle due torrette posteriori che si intravedono nella foto qui sopra. Altro giro altra corsa a bordo di un bestione a motore, che camminava ciondolando il testone e… sì, lo avevo e un po’ mi manca perchè lo trovo/trovavo adorabile. Da piccolo ero erroneamente convinto fosse un triceratopo ma, oh, conoscevo giusto 3-4 specie di dinosauri. Non so che fine abbia fatto, ma sicuramente fa parte di quei rimpianti ludici che vorrei tanto aver conservato.

Pterodactyl

Passiamo a qualcosa di decisamente più piccolo e semplice. Questo pterodattilo è la versione preistorica di un deltaplano in grado di trasportare un personaggio e sparare “ben” due missili. Date le dimensioni esigue non era un problema portarselo in giro e infatti da qualche parte dovrei avere una foto del me di 8 anni con in mano questa tenera bestiola alata. Che, per inciso, faceva paura quanto un cucciolo di petauro.

Un gigante, un carro armato a 4 zampe e un uccello-bombardiere preistorico. I tre esemplari che vi ho presentato fanno tutti parte dei Valorian, i buoni.

Che ne dite ora di scoprire qualche cattivone?
Tyrannosaurus Rex

Per chi era bambino alla fine degli anni Ottanta, questo rappresenta il classico sogno mostruosamente proibito. Il più famoso tra tutti i Dino-Riders era un T-Rex che i Rulon avevano soggiogato ed equipaggiato di ogni diavoleria atta alla distruzione. Diavolerie come cannoni di ogni forma e dimensione e persino delle… ginocchiere dotate di lame rotanti? Tamarro, cattivo e decisamente con tanti, troppi pezzi: trovarne oggi un esemplare completo è una mission impossible, destinata a farvi scucire un sacco di soldi.

Triceratops

Se i buoni avevano il mio amato torosauro, i cattivi avevano destinato alla guerra un più famoso triceratopo. Come il tirannosauro, anche questo animaletto dei Rulon andava a pile e oscillava il capoccione cornuto. Personalmente non lo trovo tanto fiKo quanto la controparte Valorian, ma rimane un bel giocattolo, completo di cannoni, antenna radar e… mascherina per una sfilata di carnevale?!

Pteranodon

Chiudo la carrellata dedicata alla prima serie col “mezzo” volante appartenente ai cattivi. Che è decisamente più cool rispetto al  cosino simpatico e tenerello che era il pterodattilo avversario. Questo pteranodonte da battaglia aveva le ali che sbattevano VERAMENTE (premendo un pulsante sulla coda) e nella confezione era compresa pure una trappola. Per ficcarci i buoni, i cattivi od entrambi?

Se il 1988 ci ha regalato delle autentiche perle, l’anno successivo segna l’arrivo della seconda serie dedicata ai Dino-Riders. Ve ne presento 3, ma sappiate che in commercio ce n’erano ben di più…
Brontosaurus

Come direbbe Renato Pozzetto: “Elamadonna!”. Questo cucciolottto era LUNGO UN METRO, ospitava tre mini sauri volanti ed era dotato di una quantità oscena di cannoni e postazioni di fuoco. Senza contare l’utilissima (???) carrucola che ti permetteva di calare o issare a bordo un personaggio. Non credo di averlo mai visto in un negozio di giocattoli e decisamente non voglio sapere quanto costasse all’epoca. O quanto dovrei sborsare, oggi, nel caso ne trovassi un esemplare in condizioni anche solo accettabili.

Pachycephalosaurus

Un nome che è uno scioglilingua per questo esserino dalla testa dura come può esserlo solo quella di un pachyceldkjasjfhsdjfawanagana. Scherzi a parte, già sarebbe pericoloso con quella fronte in grado di sfondare qualsiasi cosa ma che succede se ci aggiungi una “sella” con QUATTRO bocche da fuoco? Ottieni un dinosauro bipede tanto piccolo quanto invitante. Rammento di averne avuto uno tra le mani ed ovviamente non ho la più pallida idea della fine che possa aver fatto. Mi piace immaginare stia prendendo a craniate la Barbie della sorellina di qualcuno…

Kentrosaurus

I cattivi, tra gli altri, potevano contare sui servigi di sta bestia qua, parente dello stegosauro e dotata di un arsenale deliziosamente tamarro. Alla guida, su una postazione laterale che mi lascia perplesso e affascinato allo stesso tempo, un… coccodrillo antropomorfo. Signori, ancora una volta, i Rulon erano sta roba qua.

Siccome la terza serie è piuttosto insignificante, concludiamo con uno dei Dino-Riders dedicato all’era glaciale, ok?
Woolly Mammoth

La sottolinea nota come Ice Age porta in scena personaggi (ominidi) e bestie inedite. Come ad esempio questo Mammut lanoso che, come tutti i colossi delle serie precedenti, era anch’esso motorizzato. Che poi è l’unica nota saliente dell’articolo, visto che in quanto ad armamenti era piuttosto scarso.

Il colosso era, per così dire, in buona compagnia: tra gli altri furono infatti commercializzati un bradipo gigante, una tigre dai denti a sciabola eeeeeee… no, non sono Manny, Sid e Diego del noto cartone. Perchè all’epoca, ovviamente, il noto cartone non esisteva ancora.

Oh, voi della Mattel, che ne dite di una bella operazione revival?

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