Mini recensioni: Autobot vs Decepticon

Nella prima puntata di Mini recensioni vi presento alcuni dei Transformers che sto collezionando. Per farsi due risate e non solo…

Non so se diventerà una rubrica o un appuntamento fisso, non so nemmeno quando e se ci sarà una seconda puntata. Ma una cosa è certa: Mini recensioni nasce per gioco e ho proprio voglia di (s)parlare della mia grande passione, i Transformers. E per essere precisi voglio recensire, in poche parole e con un pizzico di cattiveria, quei personaggi che sono riuscito a tirar fuori dalle scatole, in agguato dietro la porta della camera da letto.

Per cui, tra una bestemmia e l’altra…

Quale sarà il pupazzetto degno del vostro disprezzo? E quale quello che vi consiglierei vivamente di comprare? Leggete e lo scoprirete…

Ecco un nuovo e perdibilissimo scontro tra Autobot e Decepticon! Mini recensioni è ufficialmente iniziata.

Iniziamo con gli Autobot.

Ecco una piccola porzione dello scaffale preso apposta per… ospitare ste robe? Ebbene sì e ne vado fiero. Dei due “cosi” in mezzo non parlo, almeno per ora, perchè ho pietà di voi che leggete. In compenso val la pena spendere qualche parola per le due macchinine ai lati, la rossa e l’azzurra.

Hot rod

Che dire di codesto figuro? Che in foto è molto meglio che dal vivo, almeno per quanto riguarda il robot. Articolazioni molli molli o dure dure, nessuna via di mezzo: in pratica smadonni per piegare un braccio o smadonni perchè la gamba si muove da sola. Belli i colori, bella la linea, simpatica l’idea di poter unire i due pistoloni per creare… il mostro che ha appena colonizzato la tavola?! Il quale ovviamente si sta chiedendo quanto ci metterà a cadergli quella testa così strana.

Un applauso, seppur piccolo, per la modalità veicolo (alt mode): è una gran bella vettura, peccato per l’abitacolo che non si chiude alla perfezione. Forse il robottino-che-diventa-testa (si chiama Firedrive) le sgancia pesanti e giustamente necessita di un costante ricircolo d’aria. Volete levarvi il dubbio? Cliccate qui, ma vi consiglierei magari di aspettare qualche offerta, che il momento non è propizio.

Moonracer

Secondo la figurina illlustrativa inclusa nella confezione (LINK Amazon) sarebbe una cecchina, con un’arma neanche troppo spaventosa. Oh, probabilmene la ragazza ha una mira infallibile. Peccato stia in piedi solo se l’appoggi al muro o, nel mio caso, ad una coperta. Non è che le pesa il culo, semplicemente da robot ha troppa roba sulla schiena e tende a volare per terra, manco fosse sbronza di energon. Però con un po’ di voglia e i giusti punti di appoggio vengono fuori delle pose mica male.

Che dire invece della alt mode? Non sputo sul fatto che sarebbe un’auto dalla linea futuristica, ma dà fastidio il senso di incompletezza. Sembra che le manchi qualcosa e infatti per rimediare bisogna mettere la manona a mò di motore propulsore, ma si nota comunque che è un’aggiunta.

Fate ciao ciao con la manina ad Hot Rod e Moonracer? Bravi, ora ci sono i Decepticon.

Foto di gruppo dei miei tre Terrorcon. Ospiti speciali zio Galvatron e lo scaraffone da compagnia, in modalità robottino e con leggere manie di photobombing.

Sinnertwin

“Ciao, ho dei colori boh, un design mah e una posabilità solo discreta”. “No, non è vero, sono fighissimo, è l’arma che mi hanno dato che fa cagare a spruzzo.” “Almeno siamo una creatura spaventosa e apprezzabilissima”. “Sì, è vero, hai ragione”. Due personalità quasi sempre in conflitto che quando vanno d’accordo dicono cazzate.

E due teste che sono l’unica nota NON dolente di una modalità bestia infernale assai legnosa. Questo è il classico esempio di come una buona idea di base sia poco o nulla se poi, nella realizzazione, curi male certi dettagli. E per l’amor di Cybertron portate questo Cerbero dei poveri da uno strizzacervelli. E che sia bravo, ma bravo davvero!

Cutthroat

Estraggo l’essere dalla scatola e noto un robot piuttosto piacevole alla vista, chiedendomi come sarà la sua alt mode. Pensi “Minchia c’ha le ali. E poi si trasforma in un fottuto rapace”… che è na schifezza rara, anche se dalla foto non si direbbe. Un applauso alla testa del suddetto uccellaccio, che salta via non appena respiri: è la classica ciliegina su una torta che non avvelena mortalmente, ma che risulta comunque difficile da digerire. Avete una gabbietta per uccelli che vi avanza? Schiaffateci dentro sto obbrobrio. E non dategli da mangiare! Perchè? Beh, è un giocattolo…

Blot

Nome degno di un virus gastrointestinale, che fa venire in mente momenti sgradevoli e maleodoranti passati sul wc. Ma, davvero, è l’unica nota stonata di un prodotto semplice e splendido in entrambe le modalità. Facile da trasformare (pochissimi passaggi) e facile da mettere in posa, il signorino è privo di difetti. Ed è a buon diritto il vincitore indiscusso di questo primo scontro tra forze del Bene e del Male. Quasi quasi ne comprerei un altro ma lo spazio è già poco e non è il caso di avere doppioni. Se vi solletica, ecco il link Amazon: da tenere d’occhio in caso di prezzi umani od offerte vantaggiose.

Dopo tanti mah, boh e bestemmie (che le istruzioni sono microscopiche con dettagli viola su sfondo grigio scuro, li mortacci vostri c’ho un’età), un raggio di sole piacevolissimo. E a sorpresa: mai avrei detto che un Terrorcon mi avrebbe “preso” così tanto.

La prima puntata di Mini recensioni è conclusa. Alla prossima!

Verified by MonsterInsights