Scuola materna: ricordi lontani ma indelebili

E’ tempo di ricordi. Sono passati più di 30 anni ma tra giochi, pisolini e RISSE (?!?!) la scuola materna mi ha regalato momenti che difficilmente scorderò.

Recentemente il sottoscritto, accompagnato dalla sua dolce metà, ha iniziato a prendere confidenza con la scuola materna. No, non siamo regrediti di botto, semplicemente la nostra tenera frugoletta è chiamata ad affrontare un bel cambiamento.

Ebbene sì, nel giro di non così tanto tempo (oh, quanto scorre veloce questo maledetto tempo), la mia MiniMe passerà da un’atmosfera ovattata, tenera e stimolante a qualcosa di più simile a… boh, la guerra del Vietnam? Ahahahah. Scherzo, eh. In effetti rido per non piangere. Non perchè sia convinto che la piccoletta dovrà armarsi e combattere, questo è ovvio, ma perchè vorrà dire che l’erede, la principessa, la belva di casa sta crescendo. Inesorabilmente. E non c’è niente che si possa fare a riguardo. A parte informarsi ed essere scrupolosi. Senza però sfociare nell’ansia.

Si diceva delle prime riunioni, dei primi approcci…

Durante un incontro conoscitivo ci è stato chiesto che ricordi avessimo, belli o brutti che fossero, della scuola materna. Ed ecco, come per magia, un’alluvione di flashback…

Il pisolino alla scuola materna... che palle!

Il maledetto sonnellino pomeridiano

Che si volesse o meno, che si fosse effettivamente cotti o no, il primo pomeriggio era dedicato al pisolino. Tutti “confinati” nella stanzetta con le brandine, al buio o quasi, senza fare nulla: ovvio che ad un certo punto cedevi, sconfitto più dalla noia che dalla stanchezza!

Chi ricorda con estremo piacere i lavoretti "artistici" della scuola materna?

Il fottuto punteruolo

Quando si parla di scuola materna è logico ricordare anche le prime attività, per così dire, artistiche. E i lavoretti eseguiti con quel coso munito di punta erano un vero incubo. Precisione e pazienza in un bimbo di 4-5 anni… sì, certo, ma quando mai!

A proposito di lavoretti, ricordo con piacere quel disco orario che ho disegnato e che il mio papà custodisce nel vano portaoggetti della sua auto. Sbiadito, irrigidito e decisamente invecchiato, ma è ancora lì.

Scuola materna: un pranzo da ricordare

Un pranzo leggendario

Non ho splendidi ricordi delle mense scolastiche, decisamente no. Però un giorno, proprio alla scuola materna, il miracolo: nel piatto c’erano i bastoncini di pesce. Ok, erano due di numero e le patatine di contorno poche di più, ma dopo pranzi assolutamente dimenticabili quello, per noi bambini, era caviale!

A proposito di cibo, menzione a parte la meritano certe merende a pane, burro e marmellata… che prelibatezza!

I carton animati alla scuola materna?!

I cartoni animati!?!?!?

Tra le attività e i momenti di svago ogni tanto capitava il cinema, si fa per dire, e qualche cartone allietava e soprattutto teneva a bada noi scalmanati. Niente di tremendamente figo (come questi), si parla di cortometraggi Disney, ma è impossibile per me dimenticare Pippo, Paperino e Topolino che cercavano in ogni modo di pulire quel maledetto campanile.

Si giocava a fare i CHiPs, vi rendete conto?

Tra un’attività più o meno noiosa, pranzi anonimi e dormite forzate, nel manicomio criminale di Arkham (ahahah) c’era tempo anche per l’ora d’aria. Ed era lì che la fantasia galoppava alla grande. Essendo figlio del tubo catodico, tanti giochi erano basati sugli eroi della tv. Eroi come i CHiPs. Ed allora ecco che si diventava poliziotti che a cavallo di moto immaginarie rincorrevano criminali in fuga o arrestavano… spacciatori. Eeeehh? Cooooooooosaaaa?!?!? Sono un papà e pensare ad un bimbo di 4-5 anni che, anche se per gioco, usa non a caso la parola cocaina mi fa venire i brividi.

I giocattoli alla scuola materna: pochi ma buoni

I giocattoli, pochi ma buoni

Essendo una scuola materna e non la Giocheria (ve li ricordate quei negozi?), non è che fossimo sommersi da chissà quanti giochi. Eppure in alcuni cestoni qualcosa di buono, per non dire ottimo, si trovava. Qualcosa come i pupazzetti dei robottoni giapponesi con gli arti calamitati. Che erano ben lontani dalle meraviglie di oggi (vedi foto sopra) ma, oh, all’epoca erano il bersaglio numero uno: qualsiasi altra cosa era un ripiego e ogni giorno c’erano le corse per vedere chi arrivasse primo.

Se avete prestato un minimo di attenzione, ricorderete di aver letto la parola RISSE. Tranquilli, niente paura, sto pur sempre parlando di scuola materna, di bambini, non di hooligan armati di spranghe o chissà che altro. Eppure anche a 3-4-5 anni capita di litigare. Specialmente con quelli delle altre classi, che la rivalità era tanta. Più si diventa grandi più una manata diventa pesante, le spinte diventano spintoni ed è capitato anche che arrivasse (e partisse) qualche cazzotto. E l’inevitabile e conseguente punizione.

Perchè le maestre non sono mille, non hanno gli occhi dietro la testa e i bambini sono parecchi e sparsi ai quattro angoli della struttura. Quindi se capita già al nido qualche regolamento di conti figuriamoci dopo…

Paura, eh?

Beh, non dovete averne. Almeno, non troppa. Perchè non si può tenere un bimbo sotto una campana di vetro e poi dovete pensare che, al netto di qualche livido, tutto quello che capiterà a vostro figlio servirà. Eccome se servirà…

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