Dalla prima apparizione al look casual con… jeans e maglietta? Scopriamo alcuni costumi di Superman decisamente particolari.
Mi ricordo che quando ero piccolo quando si parlava di supereroi uscivano fuori sempre i soliti tre nomi: Uomo Ragno, Batman e Superman. Poi i fumetti hanno acquisito sempre più fama e da “roba per bambini” sono diventati un vero e proprio fenomeno pop, complici anche i primi film di successo. Finchè, in tempi relativamente recenti, non sono saltati fuori MCU e DCEU e ad un tratto molti sapevano chi fossero Flash, Suicide Squad, Wolverine e Deadpool. Giusto per fare dei nomi a caso, eh.
In questo periodo di sovrabbondanza supereroistica (si può dire?) ogni tanto mi fa piacere tornare un po’ alle origini, a quei tre personaggi che ho citato prima. Su questo blog mi era già capitato di parlare dei costumi di Spider-Man o del Cavaliere Oscuro e… occazzo! Mi sono appena reso conto che a questo mini appello manca proprio lui, l’alieno che se ne va in giro col mantello e il costume blu con sopra delle mutande rosse. Immagino abbiate capito a chi mi stia riferendo, ragion per cui passerei subito al nocciolo del discorso…
Ecco alcuni dei costumi di Superman che, per un motivo o l’altro, meriterebbero l’attenzione di noi fumettofili incalliti.
L’elettrizzante Jon Kent (LINK Amazon ad un volume piuttosto interessante)
Chi? Se anche voi, come me, vi siete fatti questa semplice domanda è perchè non leggete fumetti della DC da un po’. Si dà il caso, infatti, che il ragazzone nell’immagine qua in alto sia… il figlio di Clark e Lois? Esatto! Ed è apparso per la prima volta negli USA nel non così lontano 2015.
Lo vedete anche voi che non appare proprio come il suo paparino… a cominciare dai fulmini, per continuare poi con tutto quel blu-azzurro e la “S” un po’ più stilizzata che, almeno per me, rendono il tutto un po’ più cool o, se preferite, a passo coi tempi. Esagero? Forse, di sicuro il personaggio in sè risulta moderno in molteplici aspetti, non ultimo il fatto che Jon è bisessuale.
Il Superman made in Russia (LINK Amazon all’albo da 152 pagine)
Come sarebbe andata se quella navicella proveniente da Krypton si fosse schiantata in Unione Sovietica? Ecco in estrema sintesi l’idea dietro Red Son, la miniserie scritta da Mark Millar che ci mostra un super essere “campione degli operai, che non smette mai di combattere la battaglia per Stalin, il socialismo e l’espansione internazionale del Patto di Varsavia“.
A parte la storia dei poteri illimitati vorrei far notare il look del personaggio che, giustamente direi, risulta un po’ differente rispetto al classico. Come? Sì, quella sul petto non è una esse ma una “classica” e patriotticissima (si può dire?) falce e martello. Non so voi ma sono abbastanza curioso, chissà se avrò mai modo di leggere questa storia…
Kingdom Come, mai sentito parlare? (LINK Amazon al volume)
Come spesso capita nel mondo dei fumetti made in USA, anche gli eroi della DC Comics sono stati protagonisti (più volte) di what if più o meno interessanti. Nell’opera nota come Kingdom Come il lettore ha l’opportunità di ammirare un futuro distopico nel quale gli eroi più famosi di sempre appaiono un po’ in là con gli anni. La Justice League non esiste più, eppure Superman (brizzolato e con quel costume là) e soci si vedono costretti a tornare in azione perchè certi vigilanti moderni non si stanno comportando benissimo…
La prima, storica, apparizione
Tutti noi abbiamo presente, a grandi linee, il tipico look dell’ultimo figlio di Krypton, vero? Vi siete mai chiesti come apparisse questo personaggio agli esordi? E’ il 1938 e su Action Comics 1 fa la sua comparsa quello che potremmo definire come un template per il futuro: c’è il mantello, il costume blu, ci sono gli stivaletti e le mutande rosse e c’è pure la S sul petto. Fa quasi tenerezza quel disegno, specialmente se lo si confronta con immagini più moderne. Poi però realizzi che si parla di OTTANTASETTE anni fa e… beh… chapeau!
L’eleganza che non impegna
Nel 1993 il mondo dei comics subì uno scossone senza precedenti grazie al ciclo di storie noto come La morte di Superman. C’è davvero bisogno di dire cosa accadde? No? Bene. Ovviamente certi personaggi, certe icone del fumetto sono destinate a non rimanere defunte per troppo tempo e così…
Kal-El tornò in vita ma, almeno inizialmente, senza indossare la sua tipica uniforme. Che ne dite del costume nero qua sopra? E’ bene sapere che non si trattò di un banale cambio di look fine a se stesso, in quanto la divisa ha aiutato l’uomo d’acciaio ha riacquisire in toto i suoi poteri.
Un jeans e una maglietta
Sì, lo so, ficcare il titolo di un “film” col Nino D’Angelo degli anni Ottanta in un articolo dedicato a un supereroe potrebbe sembrare quanto meno bizzarro. Però, oh, quella è davvero una T-shirt e quelli sono davvero dei pantaloni e quelle sono davvero delle scarpe. MACHECCCAZZZZZO?!
Tranquilli, l’ho pensato anch’io. Ma c’è una spiegazione…
Trattasi di un redesign, di una riprogettazione del personaggio ad opera di Jim Lee. Il quale decise che fosse cosa buona e giusta offrire ai lettori un supereroe più giovane, inesperto e con un look tutt’altro che epico. La cosa incredibile, almeno per il sottoscritto? Questa trovata non è stata percepita come una boiata titanica meritevole di pernacchie e gesti dell’ombrello. Al contrario, per i lettori ha avuto il suo perchè e ha ottenuto notevole successo attirando nuovi fan.
E con quest’ultima bizzarria ho terminato. Per oggi.
L’appuntamento è a presto con altri costumi di Superman più o meno memorabili.
Ciaoooo!