Volandia, una gita per tornare bambini

Per chi ama aerei ed elicotteri e per chi vuole passare una giornata divertente con la famiglia. Volandia è tutto questo! E anche di più…

E’arrivata la bella stagione e finalmente si può mettere il becco fuori casa, per qualcosa in più di una semplice passeggiata. Non è ancora il momento per andare al mare e che palle la montagna, soprattutto quando si ha a disposizione una sola giornata. Che fare, quindi? Beh, un museo che sia, almeno in parte, all’aria aperta non sarebbe male. Ed è proprio di un posto simile che vi voglio parlare. Volandia (clicca qui per visitare il sito) è un vero e proprio parco dedicato al volo che, sono sicuro, divertirà non solo i bimbi ma anche voi genitori!

Io, moglie e figlia siamo andati a Volandia e… l’esperienza è stata sorprendente, in modo del tutto positivo. E per tanti, tantissimi motivi.

Innanzitutto si è stati tranquilli senza avere un sacco di gente che ti mettesse ansia. E il parcheggio era praticamente pieno. Il posto è fatto talmente bene che non ci si è resi conto di quante persone effettivamente ci fossero. E per me non è proprio una cosa da poco, visto anche che la piccola di casa si è potuta concedere qualche corsetta.

Che ok l’aerio e gli elicotteri ma un concentrato di energia come lei, splendida seienne, si deve sfogare ogni tanto. Il che porta ad un altro merito di questo posto meraviglioso e cioè l’area picnic. Ombra, tavolini per mangiare, bar, servizi e soprattutto un gonfiabile e un piccolo parco giochi hanno reso estremamente rilassante il pit-stop per ricaricare le batterie.

Ovviamente la bellezza del posto è rappresentata dai velivoli e dagli altri veicoli esposti. Centinaia tra aerei più o meno moderni, elicotteri più o meno grandi e modellini, in scala e non. Ci aggiungiamo pure qualche automobile? Ma sì, và.

Per cui, senza indugiare oltre, ecco “qualche” immagine di Volandia.

Un ringraziamento in particolare alla mia consorte che, al netto di un paio di uffa-perchènonlofaitu-poinontilamentare, ha fatto da fotografa.

Inizio con una sorpresa, targata Star Wars. Ad un certo punto, giriamo un angolo e ci ritroviamo in una stanza con… un X-Wing, Jabba, uno Stormtrooper e pure un Walker che mi ha costretto a cambiare le mutande, causa spavento. Non fatti coi Lego, eh, proprio quelli veri dei film. Più o meno, dai. Gli amici che ci accompagnavano manco se ne sono accorti, o quasi, di questo piccolo angolo di paradiso ma, da buon nerd, io sono stato ben felice di passare qualche minuto in totale adorazione.

Come detto in precedenza, Volandia è bello perchè ha tutta una parte all’aperto dove si possono incontrare fusoliere, razzi spaziali e da guerra. Ma la parte davvero figa è quella in cui puoi visitare gli interni di alcuni aerei, tipo quello che ha trasportato il Papa. Mia figlia era talmente presa dall’esperienza che credeva saremmo decollati, destinazione Parigi perchè OVVIAMENTE Ladybug mi ha perseguitato anche in sto posto.

Negli hangar-capannoni-chiamatelicomevolete è possibile ammirare una gran quantità di aeroplani, tipo quelli che vedete nelle foto qua sopra. Ecco quindi monoposto, idrovolanti, velivoli sperimentali a decollo verticale e mezzi della guardia costiera. In alcuni casi potete entrare nella “pancia” dei mezzi più imponenti, sedervi sui seggiolini, allacciare le cinture e… “no, tata, non stiamo per decollare destinazione Francia”. “Eeeeennnooo, non andremo a prendere a schiaffi Papillon”. Una. Fottuta. Persecuzione.

Bayformers, serie tv e vecchie carrette

Voglio spendere due parole per gli elicotteri. Ricostruzioni di Leonardo da Vinci a parte, in alcuni casi veniva da chiedersi come certi velivoli potessero anche solo stare in aria, piccoli ed essenziali com’erano. In altri casi, invece, la fantasia prendeva il sopravvento: un esemplare aveva tutta l’aria di essere uno dei Transformers dei film, mentre in paio di foto eccomi, letteralmente, a chiedermi “Ma è quello di quel telefilm che nessuno ricorda?”

Ma che museo sarebbe senza un robusto ed affascinante reparto dedicato agli aerei storici? Magari da guerra o, perchè no, dei veri e propri catorci risalenti… boh, alla Preistoria? Legno, poco ferro, tela e una bella preghiera sperando che il tutto non vada in briciole al primo alito di vento. Davvero, un secolo fa dovevi essere proprio pazzo se volevi fare il pilota!

Last but not least…

Ho iniziato il viaggetto fotografico su Volandia con una sorpresa e voglio terminare con 5 perle… che non hanno mai volato? Non so perchè, suppongo per dare un minimo di contesto storico, ma tra un bimotore ed un deltaplano ecco spuntare… un hovercraft che era “come quello di Zuma” (della Paw Patrol). Olè. Che. Bello. Dopo Ladybug pure loro. Yuhu come sono contento.

Un applauso finale per la Bianchina che trasudava Fantozzi da tutti i bulloni e per quella decapottabile con tanto di… rullo di tamburi… posto della suocera. Piccolo, scomodo, lontano dagli sposi e all’aperto. Che se diluvia, o peggio, cacchi suoi. Roba del tipo “Comoda, signora?” “Sì sì, la grandine mi sta mitragliando la faccia ma non fa nulla”. Meraviglioso!

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