Posti isolati per proteggersi dagli zombie

Meglio una città fantasma, un isolotto o un monastero? Ecco 7 posti isolati che sarebbero il rifugio perfetto nel caso i morti tornassero sulla terra.

Che si parli di film, videogame o serie tv i posti isolati non rappresentano sempre la scelta migliore per rimanere fuori dai guai. A parte forse quando si ha che fare con gli zombie. Perchè i fottuti non-morti prosperano nelle aree densamente popolate: più gente c’è e meglio è per loro visto che, di fatto, le riserve alimentari sono comode, abbondanti e pronte all’uso.

Immaginiamo per un attimo che i morti siano tornati sulla terra, la cosa peggiore da fare sarebbe quella di andarsi ad infilare in una metropoli. Il traffico risulterebbe congestionato, i trasporti pubblici paralizzati e ci sarebbe in giro un sacco di gente pericolosa, oltre a tanti mostri affamati di carne umana. Mostri destinati ad aumentare di numero, perchè una folla impaurita è sempre stupida e, diciamocelo francamente, quasi nessuno è un cecchino infallibile.

La soluzione migliore sarebbe quella di farsi furbi ed essere svelti, abbandonare le ormai inutili comodità cittadine e dirigersi verso una meta più adatta alla sopravvivenza.

Piaciuto il preambolo? Bene, tutto questo solo per introdurvi a…

7 posti isolati sparsi ai 4 angoli del mondo. 7 posti che sarebbero ideali per fronteggiare un’apocalisse di morti viventi

Kolmanskop

Una città fantasma, nel deserto del Namib, ad un tot di chilometri dal centro abitato più vicino. Un tempo la zona era ricca di diamanti ma, con la diminuzione dell’attività estrattiva, il paese si è progressivamente spopolato fino al totale abbandono, avvenuto nel 1954. Da allora la sabbia ha reclamato i propri spazi, rendendo questo posto inospitale una particolare meta turistica. E un possibile rifugio in caso di… si può dire pandemia zombesca?

PRO: non c’è nessuno, ci sono delle strutture potenzialmente abitabili e teoricamente si può sorvegliare l’intera zona standosene appollaiati su un tetto. Il clima sarebbe ostile per tutti, viventi e non, ma i non-morti mancano di ingegno e adattabilità.

CONTRO: chiaramente mancano comfort come energia elettrica ed acqua potabile e le unità abitative ovviamente non sono in buone condizioni. Se arrivasse un branco di mostri affamati sarebbe decisamente un bel problema.

COSA FARE: fate scorta di cibo ed acqua prima di andarci e una volta lì rendete vagamente confortevole ogni signola unità abitativa. In seguito fate in modo che il posto sia difendibile e soprattutto… occhio alla manutenzione dei mezzi di fuga. Che le tempeste di sabbia sono una bella rogna!

Hub Island

Nota anche come Just Room Enough Island, è l’isola abitata più piccola al mondo. Misura circa 300 metri quadri e fa parte dell’arcipelago noto come Thousand Islands, posto nella parte sud del fiume San Lorenzo a metà tra l’Ontario e lo stato di New York. Questa “isola” è composta da pochissima terra, qualche pianta e una sola abitazione.

PRO: se riuscite a raggiungerlo e se il proprietario non vi prende a fucilate, è il rifugio perfetto per un piccolo gruppo di fuggiaschi. Il posto è circondato completamente dall’acqua, è quindi improbabile che i living dead ci possano arrivare con comodo.

CONTRO: è un posto estremamente piccolo e per reperire risorse utili bisogna sempre prendere un’imbarcazione. Dovessero arrivare zombie via subacquea, magari nel cuore della notte, levare le tende sarebbe assai difficile.

COSA FARE: a parte viveri e acqua potabile, direi che sarebbe essenziale dotarsi di una barchetta a remi. Trovare benzina nei paraggi potrebbe essere un’impresa!

Monasteri di Meteora

Ci troviamo nella zona settentrionale della Grecia. Qui dal XIV secolo sorgono dei monasteri, appartenenti alla chiesa ortodossa e costruiti su delle falesie (rocce gigantesche). Diventati rinomate mete turistiche, sono stati dichiarati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.

PRO: sono luoghi difficilmente raggiungibili da un normale essere umano, figuriamoci da un non-morto che non brilla certo per agilità. Ve lo immaginate uno zombi che, gradino dopo gradino, arriva in cima solo per essere scaraventato giù? Io sì ed è piuttosto soddisfacente.

CONTRO: qualora tanti mostri riuscissero a raggiungere la cima della roccia, il rifugio risulterebbe compromesso e le possibilità di fuga sarebbero scarse.

COSA FARE: assicurarsi una buona provvista di cibo ed acqua e basta, se i cadaveri ambulanti non scoprono dove vi trovate non avete nulla da temere.

Katskhi Pillar

Ci troviamo in Georgia, vicino alla città di Chiatura e potremmo definirla come la chiesa più scomoda al mondo. Posta in cima ad un pilastro di roccia alto 40 metri, è raggiungibile unicamente arrampicandosi su una scala.

PRO: questo posto è praticamente inespugnabile, parlando di vaganti ed affini. Ve li vedete ansimare piolo dopo piolo? No? Nemmeno io.

CONTRO: è un posto relativamente piccolo, quindi se fate parte di un gruppo numeroso sono cazzi. A meno che non decidiate di lasciare alle pendici della roccia dei compagni armati.

COSA FARE: come sempre il discorso è semplice e cioè bisogna reperire acqua e cibo. Che provvederete poi ad issare sul monastero mediante le carrucole che già esistono. Quindi occhio alla manutenzione!

Eremo di San Colombano

Il viaggio alla scoperta dei posti isolati perfetti per affrontare la pandemia zombie prosegue e stavolta si ferma in… Italia. Quello che vi propongo è un luogo di meditazione e preghiera che si trova nella provincia di Trento, poco distante da Rovereto. La sua particolarità è quella di essere posto a mezza altezza su uno strapiombo di 120 metri, senza contare il “tetto” di roccia che lo ripara dalle intemperie.

PRO: la location. Se i mostri mangiacarne non sanno che siete lì non verranno certo a farvi visita.

CONTRO: la location. Se i suddetti mostri vi dovessero seguire in gran numero, l’unica speranza che avete è quella di farli precipitare tutti, perchè la via di accesso a questo luogo è una e una soltanto.

COSA FARE: siate accorti a non farvi scoprire e, come detto più volte, fate scorte di viveri e acqua. E medicinali, che schiattare per una febbre o un’infezione (per poi “tornare”) sarebbe un gran peccato. Per tutti.

Casa do Penedo

Ci trasferiamo nella parte settentrionale del Portogallo, possibilmente in pochi perchè sto posto non è esattamente un mega albergo. Nota anche come “casa di pietra”, questa costruzione, lo vedete benissimo dalla foto, è davvero particolare essendo costruita da massi giganteschi opportunamente modellati.

PRO: nessuna creatura vivente e non vivente sarebbe in grado di bucare quelle pareti. Questa sorta di casa dei Flintstones è dotata di molti comfort come cucina, salotto con caminetto e zona notte con letto e candelabro. Chè ovviamente non c’è l’allaccio alla corrente elettrica. Un applauso alla piscina esterna lo vogliamo fare? Sì, dai.

CONTRO: è un posto che può ospitare pochissime persone. Viaggiate in tanti? O vi ammassate oppure qualcuno dovrà rimanere fuori. Allo scoperto, perchè in giro non c’è praticamente nulla!

COSA FARE: avete acqua, medicine e cibo? Una volta messa in sicurezza l’entrata potete mettervi comodi e aspettare che i morti viventi tornino ad essere morti e basta.

Elliðaey (Isole Vestmann)

Come si dice, ultimo ma non per importanza. Perchè questo mi sa tanto che è il re dei posti isolati. Ci troviamo su un’isolotto situato a sud dell’Islanda. Teoricamente sarebbe disabitato ma sono comunque presenti un cottage per la caccia e addirittura una sauna, entrambi di proprietà della Ellidagrim Islands Society.

PRO: o i vaganti imparano a nuotare/volare oppure state serenissimi che morirete di vecchiaia. O di noia.

CONTRO: niente acqua corrente o elettricità. Però dal sottosuolo sgorgano delle acque termali, quindi nel caso accontentatevi.

COSA FARE: un tempo il posto ospitava una comunità di cacciatori… devo davvero aggiungere altro?

Direi che, almeno per il momento, è tutto.

Spero che questo articoletto non possa mai esservi d’aiuto in futuro, perchè vorrebbe dire che siamo tutti nella merda più completa.

Alla prossima!

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