Chi è realmente Papi Nerd?

Un appassionato di Transformers, un lettore di fumetti, un divoratore di hamburger, un tifoso accanito. Chi è realmente Papi Nerd?

Questo blog è nato essenzialmente per tre motivi: raccontare la mia famiglia, far conoscere le mie passioni e rimanere “allenato” mentre cerco lavoro. Sono passati un po’ di anni dal primo articolo e mi sono reso conto di non essermi mai presentato in modo adeguato. Per cui… chi è Papi Nerd? Chi sono io?

La mia famiglia

Per prima cosa sono un marito, un simpatico ometto innamorato di sua moglie. No, non sono un mercenario psicopatico logorroico come Deadpool. A dire il vero sono quanto di più distante da quel personaggio: non mi faccio pagare per uccidere (per ora) e non sono (del tutto) pazzo. E sicuramente sono tutto tranne che uno dalla parlantina sciolta. A dire il vero da rEgazzino non dico fossi un timido patologico ma quasi. Poi col tempo sono migliorato, anche grazie alla presenza della mia dolce metà, conosciuta sul finire del 2005. E’ stato il classico colpo di fulmine e posso dire in tutta sincerità che la mia vita da allora sia migliorata sensibilmente.

Sono un marito e sono un papà. Che è il “lavoro” più difficile, a volte usurante, appagante ed emozionante che ci possa essere. Perchè la mia piccola ha 6 anni, va alla scuola elementare ed ovviamente attraversa momenti buoni e momenti brutti. E quando arrivano, sti momenti brutti, bisogna essere forti in due ma avere la pazienza per quattro.

Chè la piccolina, ad esempio, magari ha la febbre ma vorrebbe fare le sue cose come se niente fosse. Oppure è lì che dorme con la forchetta in mano ma poi pretende che gli leggi il libro prima di iniziare a russare come un facocero. E che dire quando non riesce o, peggio, non vuole fare la cacca? Le bestemmie che soffoco con un grugnito ormai non le conto più. Poi però mi abbraccia, mi dà il bacino della buona notte, tutto passa e questo Papi Nerd può andare a lavarsi i denti coi lucciconi agli occhi. Capito? La bua passa con un bacio anche a noi grandi!

La pappa

I 40 anni sono ormai passati (sono un classe 1982) e me ne frego altamente della forma fisica. Anche perchè, sollevamento-figlia a parte, la vita è sedentaria e lo sport lo vedo solo alla tv. Però potrei gareggiare in una competizione dedicata ai divoratori di panini, categoria cheeseburger (magari col bacon). Non vincerei ma mi farei valere e sarebbe una gran bella indigestione!

Le 4 passioni del papi nerd

Non posso non iniziare coi Transformers. Classici o bizzarri che siano, sono la mia “droga” personale: un 5 minuti al giorno ad immaginare possibili spesucce me li concedo sempre.

Medaglia d’argento per il pallone e in particolar modo per il Milan. Essere un tifoso rossonero a volte non è stato semplice, ma quelle strisce, quella maglietta e quei giocatori (scarsi, buoni o discreti che siano) avranno sempre il mio supporto. Da casa, che io mia figlia a San Siro non ce la porto di certo, almeno per il momento. Un giorno parlerò alla mia erede dei miei giocatori preferiti e di quando, nel 1994, quel signore che vedete in foto realizzò QUESTO GOL. Avevo 12 anni, ora ne ho 40 e mi vengono ancora i brividi.

Ci sono passioni che, quando cresciamo, logicamente ci lasciano. I LEGO non sono tra queste. Nel senso che mi piace ancora incastrare mattoncini, assemblare veicoli e tirar su, ad esempio, batcaverne dal sapore vintage. E’ il senso del coltivare un hobby: rilassa, diverte e si ritorna un po’ bimbi, anche se solo per qualche minuto.

La mia piccolina al momento preferisce fare da mamma a bambole e peluche e ogni tanto allieta me e mia moglie con improbabili manicaretti. Però ha i suoi set, con cani e gatti e furgoni e case sugli alberi. Senza dimenticare gli eterni DUPLO: quando ci mettiamo io e lei a costruire i castelli più “astratti” che mente umana possa ideare… beh, è semplicemente bellissimo.

Non posso non spendere poche parole per i fumetti. Da adolescente spendevo discrete cifrette per leggere le storie della Marvel. Spendevo perchè adesso non lo faccio più, questione di priorità, scelte e poi continuity, reboot e altre cose mi avevano francamente stancato. L’immagine che ho scelto in questo senso è significativa: quando l’Uomo Ragno decise di svelare al mondo la sua identità è stato, per me, l’inizio della fine. La scomparsa di Stan Lee poi ha definitivamente cementato la mia convinzione: per il sottoscritto, d’ora in avanti, pochissime e selezionatissime storie a fumetti.

Concludiamo in bellezza…

La vita non è un film, recita una vecchia canzone. Però i film migliorano la vita. Voglio concludere così la mia presentazione, con un saluto a cinefili e non, omaggiando un grande attore prematuramente scomparso. Il suo nome era Philip Seymour Hoffman e in I Love Radio Rock recitava, magnificamente, così…

“Sono le 21:00 e tutti i barbogi del pianeta seduti sul sofà sorbiscono sherry, mentre quelli che amano il rock and roll sono pronti a rockare e rolleggiare ancora una volta. Siete su Radio Rock e io sono il Conte . E conto su di voi per il conto alla rovescia all’estasi e al rock all day e all the night!”

“Sono i migliori giorni della nostra vita. È terribile come cosa, ma è così”

“Gli anni passeranno e i politici non faranno mai un cazzo per rendere il mondo migliore, ma in tutto il mondo ragazzi e ragazze avranno sempre i loro sogni e tradurranno quei sogni in canzoni.”

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