Armature di Iron Man molto particolari

Dal primo modello alle versioni magiche o del futuro. Scopriamo le armature di Iron Man più strane che siano mai apparse in un fumetto.

Marzo 1963, sulle pagine di Tales of Suspense fa il suo esordio un tizio in armatura destinato a diventare uno dei supereroi della Marvel più famosi al mondo. Il suo nome è Tony Stark e i suoi “costumi” nel corso degli anni si sono fatti sempre più tecnologici, appariscenti e, alle volte, strani.

Lo avete visto in azione in un fumetto, durante un cartone animato e, soprattutto per i fan più recenti, in molti film campioni d’incassi. In ogni caso avrete senz’altro notato come i look dell’Uomo di ferro siano cambiati spesso, un po’ per necessità e un po’ per vezzo, ma… quali sono quelli che possiamo definire davvero particolari?

Dalla Thorbuster alla Endo-Sym, ecco le armature di Iron Man più singolari che possiate incontrare leggendo un fumetto.

Sorcerer Supreme armor

Che in italiano suona all’incirca come armatura da Stregone Supremo. Vi viene in mente il Doctor Strange? Fuochino. In effetti l’aspetto ricorda molto quello del buon dottore, ma sappiamo tutti che lui e Stark hanno ben poco in comune. Eppure c’è una storia di Iron Man, ambientata in un universo parallelo (aaah, il metaverso), che lo vede fare le veci proprio di Strange.

Il come, signori, è presto detto: c’è da fronteggiare la minaccia di Dormammu, Tony si ritrova ad avere a che fare con le arti magiche e crea l’armatura che vedete qua sopra. Una sorta di ibrido tecno-magico alimentato dall’occhio di Agamotto invece che dal reattore ARC. In parole povere? Il frutto dell’amore tra i raggi repulsori e gli incantesimi, non male.

Endo-Sym Armor (model 50)

Avete presente il simbionte alieno che origina prima Venom e poi Carnage? Affascinato dalle proprietà della creatura, Stark studia un modo per incorporarla in un’armatura composta da un metallo “quasi vivo”, che si lega mentalmente con chi la indossa.

In sintesi: questa meraviglia risponde ai pensieri, cambiando il proprio stato da liquido a solido in un batter di ciglia, MA senza il pericolo di trasformare il proprio “ospite” in un pazzo. Dove trovare tutto ciò? Nel ciclo di storie noto come Superior Iron Man.

1602, un anno interessante

Se pensavate che quello di Spider Man 1602 fosse un costume un po’ così (ne ho parlato qui) chissà cosa penserete di questa versione dell’Uomo di ferro. L’universo Marvel 1602 ideato da Neil Gaiman ci porta a conoscere Anthony Stark (Lord Iron), abile costruttore di armamenti ai tempi dell’Inghilterra Elisabettiana. Costretto a dare la caccia ad Hulk, il nostro eroe farà sfoggio di un costume altamente tecnologico (per quei tempi) alimentato unicamente dall’elettricità.

Hyperspace armor, tanto brutta quanto utile

Vi piace la versione ironmanesca delle Buffalo? Al di là dell’aspetto, il model 27 ha uno scopo ben preciso: permettere a Tony di affrontare in tutta sicurezza i viaggi nell’iperspazio. Questo al netto di qualche piccolo effetto collaterale come perdita di coscienza, nausea e vomito che però, oh, vengono puliti automaticamente.

Hydro armor

Sei un genio miliardario che indossa un’armatura volante e sparante ed è tutto fighissimo, a parte quando devi affrontare una missione sott’acqua. Chè di suo Iron Man al massimo ci si può arrugginire, nell’oceano. Allora te ne esci con un’altra delle tue trovate, un’armatura subbbbbacquea (da indossare sopra l’armatura base perchè sì) in grado di raggiungere gli abissi più profondi senza temere la pressione e dotata di tutti gli armamenti standard.

Le chicche? Una scossa tipo torpedine e l’inchiostro tipo polpo. Praticamente un cacciucco sui generis.

Come prendere a cazzotti il dio del tuono

Se non siete proprio dei novellini in quanto ad avventure della Marvel saprete dell’esistenza dell’Hulkbuster, ideata per (provare a) affrontare Hulk. Ecco, essendo estremamente previdente, Tony Stark ha progettato e realizzato anche la Thorbuster e non serve un genio per capire a cosa serva.

Il tutto avvenne quando il dio del tuono aveva un po’ le palle girate e il buon Iron Man pensò bene di risolvere la questione da sè, combinando il design del Distruttore con la magia di Odino. Risultato? Botte da orbi e Mjolnir fermato senza eccessivi problemi. Per dirla elegante: mecojoni!Ecco a voi l’Iron Man 2020

Che poi venne presentato nel 1984, quindi teoricamente avrebbe dovuto essere qualcosa dal sapore leggermente futuristico. In realtà no e, mio parere personale, siamo di fronte ad una delle armature di Iron Man meno figh… ahahahaha! No. Io questa Marvel Legends la prendo, non appena il prezzo diventa meno offensivo.

Due parole sul personaggio? Ma sì, dai. Il suo nome è Arno Stark ed è un miliardario-mercenario senza scrupoli che non si fa problemi ad eliminare la concorrenza per il proprio profitto. Basta? No, in qualche modo questo stronzo viaggia pure nel tempo

2099, un altro anno interessante

Le testate ambientate nell’anno 2099 hanno regalato personaggi estremamente fichi (l’Uomo Ragno) e altri meno (vedi Ravage). Personalmente non ho mai incontrato l’Iron Man del futuro e vengo a sapere della sua esistenza solamente ora. A quanto pare, parlando di fumetti, il suo nome da civile è Sonny Frisco (bel nome, complimenti), è un uomo decisamente basso (praticamente Tom Cruise biondo e col codino) ed è uno scienziato delle Parker Industries (non voglio saperne nulla). Cosa che gli ha consentito di realizzare l’obbrobrio qui sopra perchè… perchè… non so perchè… sono fatti suoi (semi cit. alla cazz degan).

Escalabar… escansibar… Excalibur!

Altro giro altra corsa alla scoperta di un’armatura magica, frutto della fusione tra la classica armatura giallorossa di Tony e la leggendaria spada di Re Artù. Quindi niente tecnologia in senso stretto ma magia, magia a fiotti (frutto unicamente della volontà del suo possessore) e un design totalmente diverso rispetto a quella da Stregone Supremo. Il tocco di classe estrema? UN. FOTTUTO. CODINO. Non fatevi domande perchè di risposte non ce ne sono.

La prima armatura non si scorda mai

“La Mark I non è carina, riguarda il potere. Riguarda il ferro e l’uomo che lo lavora”

Tra tante meraviglie e pure qualche cagata non si può non parlare di lei, la “mamma” delle armature di Iron Man. Come definire il primo modello mai indossato da Tony Stark? Forse come una via di mezzo tra un “vestito” da cavaliere medievale e una stufa.

Entrando più nel dettaglio: la prima di mille meraviglie tecnologiche venne realizzata con materiale di recupero, in tutta fretta e aveva innanzitutto la funzione di pacemaker. Infatti Stark quando la costruì era alle prese con delle schegge di granata piantate nel cuore. Look spartano, sistemi di offesa rudimentali e… vita breve: la Mark I grigia compare nella primissima storia dedicata ad Iron Man ma già nella seconda viene “sostituita” con una versione color oro.

Ultimate Iron Man, chi è costui?

Il suo nome è Antonio Stark ed è un personaggio un po’ diverso rispetto all’originale, pur condividendo con lui una certa passione per le bevande alcoliche. Ci troviamo su Terra 1610 (e non 616) e anch’essa ha il suo Iron Man, solo che questo ha un tumore al cervello ed è destinato ad una vita di dolori estremi, mitigati dalla sua stessa specialissima armatura. E da un virus sperimentale che gli dona capacità rigenerative strabilianti.

Potete trovare le (poche) avventure di Antonio su Marvel Crossover 43 e Marvel Mega 46. Vi ho lasciato i link nel caso siate estremamente curiosi, ma occhio alle spese di spedizione…

La “bellissima” Skin armor (model 19)

Il nomignolo (Skin, pelle) nasce dal fatto che la classica componente dorata dell’armatura è composta da un materiale liquido, che cambia densità ogni volta che il suo occupante lo desidera. Al di là dell’aspetto un po’ così è utile sapere che la Skin è pesantemente equipaggiata: bombe intelligenti, raggi repulsori, una lama di energia eeeeeeeeeeeeeeeee Ultron se la ruba e ciao.

La più sottovalutata di tutte?

Negli anni Ottanta lo scrittore David Michelinie decise che Iron Man dovesse possedere un sacco di armature, una per ogni occasione. Tra le tante val la pena citare la Stealth armor che, come dice il nome stesso, rendeva Iron Man praticamente invisibile, sia all’occhio umano che alle telecamere ad infrarossi.

Peccato che, per rendere possibile tutto ciò, ci fosse bisogno di così tante diavolerie tecnologiche che la Model 7 non potesse ospitare alcun armamento. Niente raggi, niente missili e niente bombe, per un concept sì interessante ma totalmente inoffensivo. Per fortuna hanno ripreso la questione dell’invisibilità con la Mark XV, la cosiddetta Sneaky…

La più badass di tutte?

Malekith il maledetto si frega gli anelli del Mandarino e taglia le mani ad una tipa? Tony la prende sul personale e decide di andarci giù pesante, letteralmente. Costruisce così la più cazzuta tra le armature di Iron Man (la Cold Iron Armor), composta di solo acciaio, un materiale che non teme la magia degli Elfi Oscuri e che li può ferire semplicemente toccandoli.

Non male l’equipaggiamento: la Model 48  è dotata di tenaglie (d’acciaio), può sparare un gancio (ovviamente d’acciaio) e sprigionare una nube di chiodi (d’acciaio) verso il nemico. L’ho già detto che per indossarla servono due palle così? Ovviamente d’acciaio.

Avete problemi con qualche essere magico o una suocera mannara? Qualche essere fastidioso bussa alla vostra porta, sempre e solo la domenica mattina? Ora sapete a chi rivolgervi.

Alla prossima!

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