4 anni: non un compleanno come gli altri

Mia figlia ha compiuto 4 anni ed ovviamente abbiamo festeggiato! Anche se, per un motivo o per l’altro, il suo non è stato un compleanno come quelli passati.

Sembra ieri che, appena nato, quell’adorabile mostriciattolo si faceva riconoscere in ospedale grazie alle sue urla. Pare passata una settimana da quando andava al nido e invece… e invece la mia bambina ha compiuto 4 anni! Negli ultimi 12 mesi sono successe un sacco di cose e non tutte da ricordare col sorriso stampato in faccia.

Il primo anno di scuola materna è finito e il secondo è appena iniziato, ma la costante di questo periodo è quel maledetto “virus cattivo” che condiziona la vita di tutti. Per cui ingressi scaglionati, educatrici con mascherina e in giardino si va senza le altre classi chè ci sono le “bolle”. La mia piccolina ovviamente ne ha risentito, ma come tutti i bambini si è adattata, causando meno preoccupazioni degli adulti.

L’importante è ritrovarsi con i compagni, giocare e disegnare, farsi una passeggiata, tornare a casa e guardare Ladybug. Poi via a dormire, perchè a scuola il pisolino non si fa più per questioni di spazio. E poi il letto da grande è così comodo e devo dire che anche le notti sono migliorate parecchio col passaggio ad un giaciglio più adatto. Il tutto nonostante l’atmosfera in casa, causa coronavirus e smart working vari, qualche volta non sia da famiglia del Mulino Bianco. Perchè noi adulti soffriamo la mancanza di normalità anche se la normalità ormai mi sa che è proprio questa, fatta di mascherine (ve la dovete mettere, cazzo!) e contatti umani ridotti al minimo.

Mi rendo conto che mi sto sfogando e non parlo di quello che più conta e cioè i festeggiamenti. I 4 anni si fanno una volta sola (ma dai?) e a me e consorte ci è parso opportuno organizzare qualcosa di speciale. Per quanto possibile. E così ecco ordini massicci via Amazon, poche chiacchiere per organizzare (quando vuole la piccolina ci sente, eccome) e poche ore di sonno per mettere in piedi un discreto scenario. Fatto di festoni di Ladybug, tovaglia, posate, piatti e bicchieri sempre di Ladybug (ecco il link, dovesse servirvi), qualcosa di buono da mangiare sul tappeto come se ci trovassimo ad un picnic e…

E i regali? Beh, ce ne sono stati un sacco e per fortuna tutti di successo. Tute e magliette (indovinate di chi? Esatto, Ladybug) a parte, mi fa piacere che la festeggiata apprezzi le costruzioni calamitate e s’impegni ad inventare qualcosa. Ma confesso, sorprendendo anche me stesso, che il camper di Barbie è proprio bello. Non dico ci giocherei però… però ci gioco, con lei e la mamma, perchè quando ci si diverte tutti e tre assieme è meglio, è magico.

E i nonni? E gli zii e i cugini? In un modo o nell’altro hanno partecipato. Ovviamente non di persona, non è stato possibile per ovvie ragioni di zonarossa-lockdown-limortaccichepalle-quandofiniràtuttoquesto. Una bella videochiamata di gruppo via WhatsApp e in un certo senso è stato come averli in casa, gli affetti più stretti. E’ stato strano ma anche bello, magari un po’ troppo casino per i miei gusti ma tanto ce ne sarebbe stato di più in condizioni normali e quindi chissenefrega. La mia bimba era contenta e noi genitori anche. Per quanto possa dar noia quel piccolo nodo allo stomaco, dovuto ad una nuova quotidianità ancora difficile da digerire.

Ma il coronavirus non è riuscito a levare a mia figlia il gusto di una piccola festicciola in classe. Ok non c’erano le sue maestre di ruolo (questioni di quarantena e altri guai) e purtroppo per gli stessi motivi non c’erano tutti i suoi compagni. Ma in testa aveva la coroncina della festeggiata e c’erano pure il succo di frutta e soprattutto le tortine, rigorosamente monoporzione. Ancora una volta i bambini si sono adattati e hanno saputo godersi il momento: mia figlia è tornata a casa felice, sorrideva e questa è l’unica cosa che conta.

4 anni e nonostante tutto si gode la vita. Un po’ la invidio…

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