Wrestlemania 38: the most stupendous? Nì…

Due serate, tanti incontri, alcuni momenti memorabili e anche qualche delusione. Le mie considerazioni su Wrestlemania 38.

Aprile dolce dormire? Per quanto mi riguarda no, chè sto passando delle notti urende causa acciacchi vari. I 40 anni, in pratica, si fanno sentire. Tutti. Ma il quarto mese dell’anno è, spesso e volentieri, anche il mese che ogni fan del wrestling targato WWE aspetta con ansia. Perchè? Beh, it’s Wrestlemania time, baby!

L’edizione del 2022, la numero 38, è stata davvero “the most stupendous” come suggeriva il motto scelto personalmente da Vince McMahon in persona? Diciamo che ce l’hanno messa tutta per rendere il weekend memorabile, mi sono divertito un sacco anche se, per alcuni motivi, qualche rimpianto c’è. Niente di grave, ma posso dire che è mancata la classica ciliegina su una torta comunque golosa.

Bando alle ciance, entrerei subito in argomento visto che di cose da dire ce ne sono un bel po’…

Match buoni e meno buoni, segmenti divertenti e momenti emozionanti: ecco le mie umilissime impressioni su Wrestlemania 38.

Procedo in rigoroso ordine cronologico, quindi si inizia con gli incontri del sabato.

The Usos Vs. Shinsuke Nakamura & Rick Boogs

L’opener della serata aveva tutte le carte in regola per far divertire il pubblico. C’è riuscito a metà, visto che quello che pensavo fosse un work (un evento previsto) si è rivelato un infortunio vero e proprio e il povero Boogs si è ritrovato presto a bordo ring col ginocchio mezzo rotto. Agli altri 3 wrestler il compito di portare a termine una contesa breve ma comunque piacevole, anche se improvvisata per cause di forza maggiore.

Drew McIntyre Vs. Happy Corbin (con Madcap Moss)

Una contesa vista e rivista nelle settimane precedenti, l’apoteosi delle minestre riscaldate. Che almeno non è risultata indigesta, è filata via piuttosto in fretta e lo Scottish Psycopath ha avuto il suo Wrestlemania moment. Di fronte a quasi 80mila persone, cosa che negli ultimi 2 anni non era stata possibile causa restrizioni da pandemia.

Dominic & Rey Mysterio Vs. The Miz e Logan Paul

Perdonate il francese ma… porca puttana! Hanno indovinato davvero tutto, soprattutto l’impiego dello youtuber si è rivelato centrale e sorprendente. Ha dimostrato di essersi allenato duramente, visto che ogni mossa e ogni segmento che lo hanno visto coinvolto sono risultati non dico perfetti ma quasi. Quando una celebrità non sfigura nel “lottato” e riesce a farsi subissare di fischi in quel modo vuol dire che la missione è compiuta. Logan Paul che esegue (bene) i 3 amigos e la frog splash di Eddie Guerrero e proprio contro quei due? Ne hanno avuto di coraggio…

Becky Lynch Vs. Bianca Belair

L’anno scorso la Belair aveva concluso il sabato nel main event e a Wrestlemania 38 riesce a conquistare nuovamente una cintura, in un incontro davvero notevole. Merito anche della campionessa uscente, ovviamente, visto che le due possiedono una notevole alchimia quando lottano. Mosse e contromosse si susseguono in modo appassionante, fino al trionfo della lottatrice che ha tutte le carte in regola per diventare una delle migliori performer di questa generazione.

Il debutto ritorno di Cody Rhodes

Il figliol prodigo ritorna alla casa del padre… no, dai, esagero. Però la storia del figlio più giovane del compianto Dusty Rhodes  merita di essere conosciuta: lascia la WWE nel 2016 e finisce in TNA, ROH e NJPW mentre nel 2019 è tra i wrestler fondatori della AEW. 3 anni dopo rieccolo “a casa” e il suo ritorno-nuovodebutto è qualcosa di memorabile: è lui infatti l’avversario “a sorpresa” di Seth Rollins e il suo ingresso nel AT&T Stadium è accompagnato da un autentico boato di fan in delirio.

Che sarebbe stato Cody se lo aspettavano tutti (addetti ai lavori e non) eppure, signori miei, che emozione… e che cazzo di match hanno tirato fuori! Roba che nella compagnia di Stamford si vede moooolto raramente: ritmo frenetico, mosse spettacolari e falsi finali, fino alla combo che il buon Rhodes sfodera omaggiando il papà e che gli apre la strada per la vittoria. Non una sbavatura, non un difetto, tutto semplicemente perfetto. Show stealer, come si dice in gergo, non solo del sabato ma di tutta Wrestlemania 38.

Charlotte Flair Vs. Ronda Rousey

Mazzate, prese di sottomissione e uno stile un po’ diverso dal solito, non molto coreografico ma d’impatto. Le due lottatrici non si risparmiano e il match si lascia vedere eccome, per quanto la rivalità sia qualcosa di già visto e non abbia avuto picchi di sceneggiatura. Comunque per me una sorpresa, soprattutto il finale. Perchè tutti si aspettavano la vittoria della Rousey e invece…

Kevin Owens Vs. Stone Cold Steve Austin

A 57 anni uno dei wrestler più amati di sempre, tra i simboli dell’Attitude Era, ritrova forma fisica e motivazioni per tornare a combattere. Questo grazie ad Owens, che nel corso delle settimane precedenti ha fatto di tutto per “stimolarlo” con una serie di battute, segmenti e insulti rivolti al Texas. Poteva passarla liscia? Come direbbe lo stesso Austin, più o meno… HELL, NO!

Ed ecco quindi un match dove vale tutto, chiaramente per venire incontro al lottatore più in là con l’età e che non può certo sostenere ritmi travolgenti. Nel complesso sarebbe apprezzabile, ma con la giusta cornice di pubblico la contesa assume toni non dico epici ma comunque roboanti. Finale ovvio, con tante lattine di birra scolate nel delirio generale, ma non poteva davvero essere altrimenti.

Se il sabato di Wrestlemania 38 è stato una figata astrale, almeno per me, lo stesso non si può dire della domenica.

RK-Bro Vs. The Street Profits Vs. Alpha Academy

Quando sul ring si sfidano più di due coppie il casino, passatemi l’espressione, è scontato. E questo match non fa eccezione. Ma è un caos venuto bene, con tutti e 6 i lottatori che si ritagliano il giusto spazio per mettere in mostra le proprie qualità. Fino al finale in cui i beniamini del momento (gli RK-Bro) nel giro di 10 secondi tirano fuori dal cilindro due RKO una più bella dell’altra. Soprattutto quella di Riddle è qualcosa di spettacolare e dovrebbe comparire negli highlights della WWE per anni.

Bobby Lashley Vs. Omos

Uno degli ultimi, se non l’ultimo match aggiunto ad un menù già bello corposo. Lashley torna il lunedì da “buono” e va a sfidare il gigante duro e cattivo che sta dominando ogni avversario che gli viene lasciato in pasto. Costruzione nulla, quindi, ma l’incontro non è atroce, dura poco e ha un finale logico. Faida destinata ad andare avanti, considerando quanto successo il lunedì successivo a RAW.

Johnny Knoxville Vs. Sami Zayn

Più che un incontro un’idiozia in senso buono… con pungoli elettrici, mani a molla, un nano e UNA TRAPPOLA PER TOPI GIGANTE. Se non avete mai visto una puntata di Jackass non potete aver apprezzato appieno questo match. Il wrestling spesso non è solo mazzate e voli dal paletto e infatti qui si è puntato tutto sull’intrattenimento e su quell’umorismo da masochisti che ha reso celebre la trasmissione con Knoxville, Wee-Man e Chris Pontius. Io mi sono divertito, ricordando i bei tempi andati, ma capisco se qualcuno ha ritenuto lo spettacolo una cagatona utile a pubblicizzare Jackass Forever.

Sasha Banks & Naomi Vs. Queen Zelina & Carmella Vs. Rhea Ripley & Liv Morgan Vs. Natalya & Shayna Baszler

Prendete quanto detto per il match maschile di inizio serata e levategli scorrevolezza e un po’ di spettacolarità. 4 coppie si danno il cambio a ritmi frenetici, forse troppo, in un tripudio di mosse finali e poco altro. Un casino ma non in senso buono. Peccato, sono tutte lottatrici in gamba ma la stipulazione non ha giovato. In ogni caso è stata incoronata una nuova coppia e la speranza è quella che la divisione tag femminile ottenga un po’ di verve…

Edge Vs. AJ Styles

Il match più lungo di tutta Wrestlemania 38. 24 minuti sono tanti, ma quando ad affrontarsi sono due assi del ring non si può rimanere delusi. Non troppo, almeno: la storia raccontata nelle settimane precedenti in molti l’hanno trovata deboluccia e quindi la resa dei conti è risultata un po’ meno epica di quanto ci si potesse aspettare. A giudicare dal finale, con quella non-interferenza, ci saranno ulteriori sviluppi nelle settimane a venire…

Sheamus & Ridge Holland (con Butch) Vs. Xavier Woods & Kofi Kingston

In origine sarebbe dovuto essere un 3 contro 3 ma Big E ha rischiato, letteralmente, il collo solo poco tempo prima e rimarrà a casa per chissà quanto tempo. Quindi ci sta che ne sia venuta fuori una contesa un po’ raffazzonata ma… oh, era davvero necessario un incontro così breve? Una delusione, non tanto per l’esito quanto per lo svolgimento.

Pat McAfee Vs. Austin Theory

Il commentatore che sfida la giovane, arrogante promessa. Niente di particolarmente originale, però McAfee è un ex atleta che  ama dannatamente il suo nuovo lavoro e che ha coronato il sogno di disputare un incontro di wrestling. E che incontro: a cominciare dall’entrata sulle note di Seven Nation Army (poooooopopopopopopooo, avete presente?) per finire ad una prestazione sorprendente visto che, di fatto, è un non wrestler. Match piacevole ed incerto, terminato con la mossa più devastante di casa WWE, un banale ma in questo caso logico rollup. Il buono sconfigge il cattivo, si gasa talmente tanto che…

Vince McMahon che lotta?!

… che sfida il proprietario di tutta la baracca, a bordo ring a gustarsi la performance del suo protetto, Theory. Un mega momento WTF, inutile dirlo, ma arrivateci a 76 anni con quella forma fisica! Vince Vince (non è un refuso) facendo ovviamente valere la propria posizione di potere e nel modo più sporco possibile, ma non fa in tempo a godersi il “trionfo”. Perchè, come capitava spesso e volentieri 20 anni prima, si ode un rumore di vetri infranti: Stone Cold Steve Austin fa a tutti una gradita sorpresa, distribuisce stunner a destra e a sinistra (anche ad un Pat McAfee irresistibile nella sua parte) e condisce il tutto con tanta, ma tanta birra. Com’è stato un sacco di tempo fa e com’è stato a Wrestlemania 38 per un’ultima e romantica volta.

Sarebbe stata una conclusione perfetta per la manifestazione e invece mancava l’incontro più importante, purtroppo.

Brock Lesnar Vs. Roman Reigns

Per l’ennesima volta negli ultimi anni i due colossi si sono sfidati per il massimo alloro. Ma, oh, a sto giro c’erano in palio entrambe le cinture da unificare. Che culo. Come avrete capito non sono proprio un fan di questa rivalità e non mi aspettavo granchè dall’incontro più importante di tutti i tempi. Lo hanno detto loro, quelli della WWE, mica io. Cosa ne è venuto fuori? Assolutamente niente di osceno, sia chiaro, ma il fatto che fosse qualcosa di già (stra)visto mi ha tolto tanta curiosità.

Volevo solo vedere chi ne sarebbe uscito vincitore e mi sarei aspettato tante mazzate per tanto tempo, come ci si aspetterebbe da un regolamento di conti di questa portata. Ed invece PARE che Reigns ad un certo punto si sia lussato una spalla o roba simile e hanno quindi dovuto concludere in fretta.

Un infortunio come nel primissimo match del sabato, una sorta di cerchio che si chiude. Male, purtroppo. Peccato, se quello della domenica fosse stato uno show figo solo la metà del giorno precedente… staremmo davvero parlando della most stupendous Wrestlemania di sempre.

Alla prossima!

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