Wrestlemania 39: tante cose da dire

Gran spettacolo, tanta gente, un sabato quasi perfetto e una domenica che lascia l’amaro in bocca. Ecco le mie considerazioni su Wrestlemania 39.

Mah, meh, mih, moh, muh. No, non sono impazzito di botto. Dopo aver visto le due serate di Wrestlemania 39 non so proprio cosa scrivere. C’erano tutte le carte in regola per un’edizione memorabile, la card era solida e prometteva spettacolo ed è proprio quello che è successo. Allora perchè grugnisco, sbuffo, quasi bestemmio? Eh, bella domanda.

Immaginate di essere al ristorante: il menù è stuzzicante, servono un ottimo vino, gli antipasti sono sublimi e i primi eccellenti. I secondi, al netto di qualche piccolo difetto, non sono male così come i contorni, per quanto non indimenticabili. Nel complesso, quindi, un’esperienza piacevole. Poi giunge il momento del dessert, che pare tanto buono: lo gustate, vien quasi voglia di chiedere il bis, assaporate l’ultimo cucchiaino e, come per magia… vi ritrovate al bagno a fronteggiare uno spiacevole effetto geyser. Non so se mi spiego.

Ecco riassunta in breve la mia esperienza 2023 con il Grandest Stage of Them All. Potrei piantarla qua ma, sapete, mi piace parlare di wrestling e quindi puppatevi qualche considerazione in più, match dopo match.

OCCHIO AGLI SPOILER!

Wrestlemania 39, il sabato

Un opener assolutamente logico

Il primo match vede la leggenda John Cena andare all’assalto del titolo USA di Austin Theory. Contesa buona ma non indimenticabile, che dura a sufficienza per mettere in mostra la faccia tosta e le scorrettezze del giovanissimo campione. Che si aggiudica la contesa. Giusto così, mister Cena non ha bisogno di trofei, è un attore a tutti gli effetti e quando può dà al wrestling ciò che il wrestling ha dato a lui. Come? Aiutando la WWE a mettere in mostra i nuovi talenti, come puntualmente successo.

Minchia, che spettacolo!

Il cosiddetto Wrestlemania Showcase, l’esibizione con in palio… un bel nulla. Eppure si sono visti giganti volare, atleti piccoli sollevare atleti grossi (e schiantarli al suolo), una torre umana (vedi sopra) assolutamente incredibile e 4 tag team ben desiderosi di mettersi in mostra. Risultato? Meno di 10 minuti di azione furiosa e pubblico in visibilio. Passatemi la volgarità: una sveltina assolutamente soddisfacente.

Seth Rollins Vs Logan Paul

Uno dei wrestler più abili degli ultimi 10-15 anni contro uno youtuber? Leggi una roba del genere e pensi ad un massacro o a qualcosa di volutamente comedy, giusto? Sbagliato, il signor Paul sa stare sul ring alla grande e insieme al collega ben più esperto tira fuori 16 minuti assolutamente godibili e spettacolari. Voli, cazzotti, una mascotte spiattellata, un finale giusto e terzo match su 3 a risultare gradevolissimo. Continueranno così?

Scontato ma piacevole

Becky Lynch è tra le wrestler più note e importanti degli ultimi anni e a Wrestlemania 39 ha fatto squadra con due veterane del ring: Lita (con la quale condivide le cinture di campionesse tag) e Trish Stratus. A perdere contro di loro c’erano le Damage CTRL: difficile ipotizzare un esito diverso, però l’incontro è stato più lungo e combattuto di quanto mi aspettassi. Il che non è affatto male.

Mysterio Vs Mysterio

Per la prima volta in assoluto a Wrestlemania padre e figlio si danno battaglia, in un match con in palio “solo” onore e rispetto. Dopo mesi di angherie papà Rey ha deciso che il figlio Dominic meritasse una lezione e quale palcoscenico migliore di quello hollywodiano?

Poche chiacchiere: i due si conoscono ovviamente benissimo e ne viene fuori un quarto d’ora molto piacevole. Anche qui pubblico estremamente soddisfatto, per gli standard WWE un en plein simile è estremamente raro. La chicca? Gli ingressi in scena di entrambi i contendenti: il giovane che indossa la maschera del genitore (minchia se gli sta bene addosso) e il novello Hall of Famer a bordo dell’auto del compianto Eddie Guerrero.

Le Signore del ring

Quando Charlotte Flair incontra una come Rhea Ripley è assolutamente impossibile che ne venga fuori un match brutto. E infatti a Wrestlemania le due danno vita a qualcosa di estremamente cazzuto, con mosse pazzesche e la sensazione che entrambe sul ring abbiano dato tutto e forse anche di più. L’incontro migliore della serata? Sì, se non fosse che…

Pat McAfee asfalta The Miz ahahahahah, no, scherzo. Lo show stealer arriva subito dopo un segmento comedy volto a tenere in caldo il pubblico in vista del main event.

La resa dei conti che tutti aspettavano

Come descrivere il match per i titoli di coppia tra gli Usos e la coppia Owens-Zayn? Da lacrime. C’è chi si è commosso durante l’ingresso di Zayn (lui stesso e forse anche uno dei samoani sul ring) e chi si è lasciato coinvolgere dai continui colpi di scena al punto che “i suoi occhi hanno sudato” (io). Poi, una volta decretato i vincitori (in foto), c’è chi non si è trattenuto e ha pianto di felicità: impossibile stilare un elenco perchè nessuno aveva gli occhi asciutti dopo oltre 20 minuti di azione adrenalinica, mosse, contromosse e innumerevoli falsi finali. Un coinvolgimento emotivo simile francamente non lo ricordo e sì che guardo wrestling con una certa frequenza dal 2005…

Il sabato si conclude con la sensazione di aver visto qualcosa di molto vicino alla perfezione. Tanto che, più di una volta, mi sono chiesto cosa cazzo avrebbero tirato fuori il giorno dopo, anche solo per eguagliare una giornata monumentale. I gusti son gusti, ma se qualcuno stronca questa prima parte di Wrestlemania vuol dire che è prevenuto.

Wrestlemania 39, la domenica

Premessa: ho visto entrambe le serate in un’unica soluzione. Quindi può anche essere che la componente “abbiocco post pranzo” abbia influito almeno in parte sui miei giudizi…

Dalle stelle alle… stalle? In parte sì.

Brock Lesnar contro il gigante Omos dura neanche 5 minuti e il discorso è chiuso. Onestamente mi sarei aspettato anche di peggio, invece il match fila via e non annoia… a contrario dello Showcase femminile. Coppie più o meno improvvisate, niente storyline, atlete che comunque danno il massimo e alla fine la spuntano le due infortunate? Ronda Rousey e Shayna Baszler avrebbero dovuto compiere un massacro perchè recitano la parte delle inarrestabili, cattive e senza scrupoli. Invece sono “rotte” e vincono lo stesso. Scelte incomprensibili, noia, fastidio e il vago sospetto che la seconda parte dell’eventone sarà l’opposto della prima…

… anche perchè, come detto prima, ne approfitto per mangiare e la digestione inizia nel momento di stanca. Un abbiocco tira l’altro e magicamente uno scontro tra titani assume le sembianze di un film uzbeko con sottotitoli in aramaico antico. L’incontro tra Drew McIntyre, Sheamus e il campione Gunther è l’unico che, forse, dovrei rivedere perchè ho il sospetto di non averlo assaporato appieno. Mi riprendo in tempo per il finale che, parlando di mazzate date e ricevute da tutti e tre, è bello pesante come immagino sia stato il match sin dall’inizio. Solo che, appunto, me calava la palpebra.

Tre vincitori “sbagliati” per concludere Wrestlemania 39? Li mortacci vostri…

Bianca Belair è il classico esempio di vincitrice che non ti aspetti. Non perchè il suo personaggio non meritasse il trionfo, ma la giapponese Asuka è appena tornata con un personaggio un po’ diverso dal solito e decisamente interessante. L’incontro tra le due, che sul ring ci sanno stare eccome, è bello e avvincente ma a posteriori il finale ha un vago sapore di mah. La Belair è campione da una vita, ha battuto chiunque e un cambio di titolo avrebbe portato un po’ di aria fresca, di novità. Poco male, eh, fossero tutti così gli incontri…

Altro giro altro vincitore che non capisco. Edge è da sempre tra i miei preferiti ma che in un Hell in a Cell riesca a prevalere su una (teorica) forza della natura maligna, un fottutissimo demone… mah capitolo 2. Anche qui incontro gradevole ma non esagerato come mi sarei aspettato e con un finale, forse dovuto in parte ad un infortunio, che sa di “sbagliato”. Scommetto che in molti si sarebbero aspettati, dopo una “carneficina”, un Finn Balor vincitore e invece lui ha perso (dopo il terrificante con-chair-to) e non si è visto niente di crudo. Bene ma non benissimo si può dire?

In questi giorni sentite tuonare anche se fuori c’è il sole? Sono io che scateno le divinità a furia di bestemmie! La delusione non mi è ancora passata e non mi passerà mai. Era tutto apparecchiato per far sì che i fan potessero assistere a qualcosa di pazzesco per questa Wrestlemania 39, ok? E invece anche qui match assolutamente di livello eeeeeeeeeeeee finale sbagliato. Non dai lottatori, chè Roman Reigns e Cody Rhodes han dato tutto, ma proprio in fase decisionale.

Secondo moltissimi, me incluso, la storyline che coinvolge la Bloodline sarebbe dovuta finire col trionfo di Sami Zayn sul cosiddetto tribal chief. Hanno optato per coinvolgere il maggior numero di wrestler possibile? Ce lo si fa anche andar bene (il main event del sabato è una perla) e si digerisce anche la storia tipo “il ritorno del figliol prodigo” che vuole vincere anche in memoria del padre, Dusty Rhodes. Cody viene lanciato, non proprio in fretta e furia ma quasi visto l’infortunio di un anno fa, come unica scelta possibile per avere un nuovo campione, dopo quasi 3 anni di regno del terrore samoano.

Tante considerazioni, tante speranze, tanta costruzione (non sempre impeccabile), tanta fatica sul ring e… VINCE QUELLO SBAGLIATO? Ancora? Ho letto che Triple H ha ritenuto giusto sorprendere con l’ennesimo non-cambio titolato, io mi chiedo come possa essere credibile tutto ciò. Stiamo pur sempre parlando di wrestling, eh, ma che ogni volta trionfi sempre lo stesso… sì, insomma, che due coglioni! Vendi lo stesso? Guadagni comunque? Bravo, ma accontenta ogni tanto anche i fan.

Dulcis in fundo, si fa per dire…

La notizia della vendita della WWE mi lascia più che perplesso. Non ho la più pallida idea di come possa mutare tutto il circo e mi chiedo anche che tipo di spettacolo offrirà Wrestlemania XL. XL nel senso di 40 in numeri romani, chè se penso ad un’edizione ancora più larga e lunga di questa mi sparo.

Alla prossima!

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