10 (in)dimenticabili giocattoli degli anni 90

Dal Canta Tu di Fiorello alle… Tartallegre?! Ecco alcuni giocattoli degli anni 90 che vi faranno scendere una lacrimuccia di nostalgia.

Quali sono gli aspetti positivi di essere un over 40? Di certo i dolori alla cervicale non sono tra questi, discorso opposto invece per i ricordi di gioventù. Che fa tanto vecchio però è innegabile che 30 anni fa giochi, giochini e giocattoli dedicati all’infanzia erano migliori. Pensiero dettato da quella sorta di legge non scritta secondo la quale, per chiunque, “ai miei tempi era meglio” oppure vi è un fondo di verità in tutto ciò? Bel dilemma, sicuro i capelli bianchi, gli acciacchi e i panni da stendere mi stanno… facendo… perdere il filo del discorso. Dov’ero? Ah, sì…

Quand’ero giovane (segue combo scatarrata poderosa + imprecazione colorita) il giocattolo, grande o piccolo che fosse, era destinato a rimanere nel cuore, nei ricordi. E non importa che si trattasse di un videogioco portatile o di una piccola e graziosa sorpresina trovata all’interno di un ovetto di cioccolato.

Pronti per un viaggio indietro nel tempo? Ecco i giocattoli degli anni 90 che meritano di essere ricordati.

Come visto nella puntata precedente, tra una pistola ad acqua e un fratocuginipote dello slime i videogame casalinghi stavano solo iniziando a farsi conoscere. In questo secondo capitolo il discorso non cambia e pupazzetti e playset erano ancora in gran parte… fisici.

Le mode, per me, incomprensibili

Piccoli, grandi, trasparenti, colorati e magari neanche tanto ben rifiniti. Perchè i ciucci di plastica hanno spopolato qualche  decennio fa? Perdonerete il francese, signore e signori, ma per me questo è un fottuto mistero. Però non era affatto raro incontrare una coetanea con indosso una parure (collana+braccialetto) composta da codeste cacatine.

Già all’epoca, ovviamente, la cosa mi lasciava alquanto perplesso: beato me che non capivo un cazzo! E comunque sti cosi non sono affatto morti, semplicemente non sono più di moda anche se c’è qualcuno che li usa ancora. Per? Beh, per creare bomboniere, regalini per un baby shower o per tornare indietro nel tempo spendendo relativamente poco.

Un punto fermo dei giocattoli degli anni 90

Auto, camion, veicoli da lavoro, pullman e set (vedi foto) tanto piccoli quanto invitanti. Per tutti ma non per me che preferivo altra roba, ma non divaghiamo che è meglio. In origine le Micro Machines erano un prodotto targato Galoob, poi ovviamente Hasbro si pappò tutto e continuò a produrre queste mini meraviglie fino al 2006.

Un vecchio slogan recitava “è un mondo che non si ferma mai”, forse lo ricorderete. Ebbene, nel 2020 la stessa Hasbro decise di resuscitare il prodotto, annunciando alla Fiera del Giocattolo il ritorno di una linea forse passata di moda ma mai dimenticata. Giusto per farvi un esempio, ecco la riedizione di QUEL camper che i miei coetanei ricorderanno sicuramente.Brividi… si fa per dire

Da piscinin (piccolino in milanese) andavo pazzo per il Karaoke di Fiorello, che andava in onda mi pare su Italia 1. Il codino più famoso degli anni Novanta ebbe un successo tale che Giochi Preziosi decise di mettere in commercio il Canta Tu: radio, microfono, cassettina e via. A fingere di essere i futuri nuovi Elisa e Tiziano Ferro, giusto per fare due nomi a caso che hanno “debuttato” durante questa storica trasmissione.

La cosa merdavigliosa? Il Canta Tu è una tipologia di giocattolo che ha resistito nel tempo e che potete trovare in commercio ancora oggi: su eBay in versione vintage oppure su Amazon (qui) a prezzi semplicemente folli.

He-Man nell’ospizio… nello spazio

Il canto del cigno per una linea di giocattoli destinata ad entrare in un down di vendite assolutamente temporaneo. Infatti i  Masters of the Universe rappresentano ancora oggi un punto fermo di casa Mattel perchè sono un prodotto leggendario, destinato a non conoscere mai seriamente il significato della parola crisi.

Negli anni 90 si decise che il buon He-Man avrebbe vissuto le sue avventure non più su Eternia bensì nello spazio e chiaramente vennero creati e venduti dei pupazzetti a tema. Nell’immagine in alto potete vedere una versione del nostro eroe relativa a quel periodo: corazza, spada e scudo trasparenfosforescenti e LA CASSETTINA più figa che io abbia mai ascoltato. C’erano ben due audio-storie e vi assicuro che per il giovanissimo me erano una cosa assolutamente meravigliosa.

Il bisnipote laterale della manina che trovavi nelle patatine

Il suo nome originale è Stretch Armstrong ma noi lo conosciamo come Mister Muscolo e non intendo l’idraulico liquido. E’ uno di quei giocattoli degli anni 90 che non mi pento di aver evitato: un omiciattolo di gomma, allungabile virtualmente all’infinito e invitante come… boh… la birra annacquata dei peggiori bar di Caracas?

Ma siccome i gusti sono gusti e magari a voi interessa l’articolo, sappiate che sta roba è in giro ancora oggi a prezzi estremamente variabili: si va dai 22 ai 40 euro ed oltre?! Ma per favore, è una merdina di gomma, mica il controller della PS4.

Testa dura senza paura

La strana evoluzione giocattolosa dei manichini per i crash test. Una linea di action figure e veicoli da far schiantare contro qualunque cosa senza avere il timore di spaccare alcunchè. Sarà per questo che gli Sbullonati sono un prodotto che tutti ricordano senza provare sentimenti negativi? Guardavo lo spot in tv, li vedevo magari in qualche vetrina, li osservavo con curiosità e poi… e poi… e poi niente, nada, zero. Ne riconoscevo la simpatia ma su di me non esercitavano alcuna attrattiva.

Il jollycampione della lista

Cosa posso dire sul Game Boy che non sia già stato detto? Un prodotto rivoluzionario di casa Nintendo, che esordì in Giappone e USA nel 1989 e in Europa nel 1990 e che venne venduto fino al 2003. 14 anni nei negozi non sono pochi e se ci avete messo mano la cosa non vi stupirà.

Ok, i giochi erano monocromatici (grigio su sfondo giallo verdino) però considerate che ti potevi portare la console ovunque, a patto di avere a disposizione un numero illimitato di pile stilo. Tornando ai giochi, il catalogo delle cartucce era davvero vasto (oltre MILLE titoli): si partiva col Tetris incluso nella confezione e si passava a grandi nomi quali Super Mario, Pokémon e Zelda. Insomma, un gran bel capitolo nella storia dell’intrattenimento videoludico.

Quattro pinne all’orizzonte

Prodotte dalla DiC Enterprises, le avventure degli Street Sharks erano fondamentalmente un tentativo di replicare il successo delle Tartarughe Ninja. Solo che i protagonisti erano squali, ghiotti di pizzahamburgerpatatine e dal design sufficientemente bello da far presa su un sacco di ragazzini. I pupazzetti, come vedete nella foto sopra, erano sufficientemente dettagliati e nel complesso non erano affatto male. Ancora oggi non so perchè non ne andassi pazzo e non ne avessi manco uno, magari da far azzuffare con un Donatello o un Transformer a caso in un crescendo di azione e divertimento.

Come Polly Pocket ma più fiko

Stessa casa di produzione (la Bluebird Toys) ma, ovviamente, target e storie differenti. Quella di Mighty Max era una linea di playset in miniatura che consentivano ai bimbi di vivere, ovunque volessero, le avventure di un preadolescente alle prese con tutti i mosti che il perfido Cavaliere del Teschio Maledetto gli spediva contro. Sia i giochi che il cartone ebbero un buon successo, personalmente non ricordo granchè forse perchè a 13 anni ero “troppo grande per certe cose”?

E, dulcis in fundo…

Alzi la mano chi si ricorda delle Tartallegre! Mi sa che siamo in molti, eh? Beh, d’altronde erano tra le sorprese dell’ovetto Kinder più ricercate. Colorate, adorabili e sicuramente di una foggia ben migliore rispetto a tanto ciarpame che potevi e puoi ancora beccare una volta aperto quel coso giallarancione. Le avete conservate tutte? Ebbene, sappiate che tra le mani avete un lotto dal valore di… 20 euro? Onestamente pensavo molto di più, è proprio vero che i ricordi spesso non hanno prezzo!

Con i giocattoli degli anni 90 dovrei aver finito. Dovrei, perchè in questi casi il condizionale è davvero d’obbligo.

Ciao!

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