Giocattoli dispersi: dai Mostruovi ad Atmosfear

Un uovo che si trasforma, una terrificante videocassetta “interattiva” e tanto altro. Sono i giocattoli dispersi, chicche di ieri che i bimbi di oggi potrebbero non conoscere mai.

Cosa c’è scritto nel dizionario alla voce giocattoli dispersi? Assolutamente nulla, è un’espressione che mi è venuta in mente per caso. Una domenica mattina stavo spolverando un paio di Lego e nel mentre davo un’occhiata a mia figlia, sommersa da una quantità e una varietà di bambole che oserei dire oscena. Con un’espressione a metà tra l’inorridito e il divertito mi è balzata in testa una domanda: cosa rende leggendario un giocattolo?

Rispondere non è semplice perchè, fondamentalmente, è mera questione di gusti personali. Qualcosa che molti giudicano orrenda per altri può essere carina o, addirittura, magnifica. E c’è comunque da considerare il verdetto dei verdetti e cioè il fattore vendita: se una macchinina o dei pupazzetti fanno cagare si spenderanno ben pochi soldi! E dopo pochissimo tempo nessuno si ricorderà di tali merDaviglie, statene certi.

Un altro spunto di riflessione ludica riguarda il tempo che, a volte, è galantuomo e fa scoprire e riscoprire cose interessanti rimaste nel dimenticatoio per decenni. E’ il caso delle chicche anni ’80 e ’90 che ho rintracciato, impolverate, nei cassetti della memoria di me bambino. E laddove non arrivano i ricordi? Semplice, internet!

Occhio che c’è di tutto…

Dai Mostruovi ad Atmosfear, ecco 13 giocattoli dispersi che val la pena ricordare.

Mostruovi, l’apoteosi del sì-ok-eradavveronecessario?!

I cugini ovali, sfigati e decisamente meno cazzuti dei Rock Lords. Prendi un uovo, lo apri come una finestra e dopo qualche semplice passaggio ecco una simpatica caricatura di mostri e creature famose. In foto vedete Dracula, lo avevo anche io e tutto sommato non era male, diciamo un filino meglio di Frankenstein, lupi mannari e scheletri vari. Ricordo gli Egg Monsters con affetto e… no, non è vero: erano carini ma davvero niente di più.

I guerrieri della tavola calda

Noti anche come Food Fighters, erano hamburger, fette di pizza e hot dog con mani, piedi e look da veri duri. Praticamente un esercito, anzi due (buoni contro cattivi) composti dal cibo spazzatura tipicamente americano. Giocattoli dispersi e davvero scarsi, partoriti dalle menti geniali (o malate) di casa Mattel. Chi ha creato i Masters of the Universe ha fatto anche codesti obbrobri, com’è possibile? Qui da noi I guerrieri della tavola calda ebbero successo seppur per poco tempo, negli USA invece… nessuno se li cagò, o quasi. Strano, eh?

Atmosfear e ti cambiavi le mutande

In questo blog di tanto in tanto c’è spazio anche per i giochi da tavolo, a sto giro a tema horror. Una videocassetta infestata da un personaggio terrificante che diventa sempre più brutto e che impartisce istruzioni al giocatore. Il quale, per vincere, deve combattere le proprie paure e collezionare delle chiavi colorate. Ho provato l’esperienza una sola volta, al compleanno di un amico: me la feci talmente sotto che preferii abbandonare gli altri al loro destino e leggere un fumetto. Al buio. Tutto pur di non aver a che fare con quella creatura.

Crystal Ball, perchè la sicurezza prima di tutto

Leggenda narra che se lo annusavi per troppo tempo vedevi i draghi. In realtà questa pasta gommosa è composta unicamente da sostanze chimiche non tossiche e ogni bambino di ieri ricorda lo spot tv sfrangipalle. Guardare (ed ascoltare) per credere. E avrete gli incubi e/o voglia di prendere a badilate la tv.

5 samurai, che mmmmerda totaleee (i giocattoli)

Avete presente i meme tipo flashback del Vietnam? Ecco, osservo la foto qua sopra e mi torna alla mente uno dei cartoni più fighi che siano mai stati prodotti. Un vero peccato che le action figure dell’epoca fossero al limite del giocabile: sotto quelle braccia c’erano delle molle talmente rigide che il concetto di posabilità andava a farsi friggere. E chissenefrega se nel complesso l’armatura risultava accettabile, se fatichi giocarci a che cazzo serve? A voler essere cattivi si potrebbe dire che la cosa più utile fosse la scatola in polistirolo…

I MOTU nello spazio?

Il successo che ebbero He-Man, Skeletor e soci è incredibile. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 era pressochè impossibile trovare un bimbo che non avesse almeno un paio di personaggi. Ricordo con molto piacere il castello di Grayskull e quasi tutto quello che entrò in mio possesso dei Masters of the Universe, pure la linea fantascientifica. Che c’entrava poco con gli originali ma era tamarra al punto tale che non poteva non piacermi: và che belli che erano, con quel look un po’ così e la combo scudo/spada trasparenfosforescenti. Menzione d’onore per la cassettina contenente le audio storie, complete di rumori di fondo ed effetti sonori. Oh, sembrava di essere lì!

La Mach Patrol di Daitarn 3

L’auto di Haran Banjo è uno dei mezzi più iconici della mia infanzia. Grazie ad un affare con un coetaneo (scambio di giocattoli) nel millenovecentottantaboh entrai in possesso di un modellino del tutto simile a quelo che vedete in foto. Era più “usato”, aveva il parabrezza sfasciato e le decorazioni erano tutte sbiadite ma quanto era bello! Essendo un die cast, oggi varrebbe un sacco di soldi e sarebbe in bella mostra su qualche mensola di casa se non fosse andato perso chissà dove. Questo è il capitano di tutti i (miei) giocattoli dispersi, decisamente!

GIG Nikko, numeri uno al mondo

Aaaaah, le auto radiocomandate. Quando ero alle elementari ad un certo punto scoppiò una vera e propria mania e tutti se ne fecero regalare una. Rammento piuttosto bene la Hyper-1, ovviamente GIG Nikko che all’epoca non c’era in giro molto altro. Un peccato che la mia bellissima rossa ciucciasse le batterie come un ubriaco si scola un bianchino la mattina appena sveglio! Ma con le pile nuove e una volta sfilate le gomme chiodate facevi certe derapate…

La pista di Supercar, ebbene sì

I telefilm di una volta saranno stati semplici ma erano delle vere meraviglie. Meraviglie come A-Team, MacGyver ma sopratutto Supercar che, avendo come protagonista un’auto, era un attimo far arrivare nei negozi in molteplici forme. Non so davvero come mi sia ritornata in mente, ma la cosetta che vedete nella foto è un KITT a retrocarica piccolo, plasticoso e tutt’altro che perfetto. Eppure era sufficiente per sognare di essere Michael Knight. Ed affrontare la pista (c’era anche quella) con curve paraboliche, giri della morte e… una buona dose di maledizioni, chè a completare il giro non ci sarà riuscito nessuno.

Gli sbullonati

Di tutti i giocattoli dispersi nel corso degli anni sono forse i più famosi? Quante volte avete spaccato un gioco facendolo schiantare al muro? Con loro non correvi il rischio di frignare perchè sono i testa dura senza paura, i manichini da crash test. E cioè dei personaggi che potevi fare a pezzi ogni volta ed ogni volta li potevi rimettere in sesto. E ricominciare a farli incidentare, mettendoli alla guida di auto ed aerei anch’essi disintegrabili all’infinito. Mai avuto uno, non so perchè.

I propropropronipoti della PlayStation

Oggi si parla di console e grafica 3D ma ieri i videogame erano un pezzo di plastica con schermo lcd e qualche pulsante. Per funzionare richiedevano una pila a bottone e qualche… tendine, chè dopo ore di utilizzo si finiva per avere le dita indolenzite. All’epoca trama e connessione internet erano fantascienza ma ci si divertiva lo stesso. Avete idea di quanto mi senta vecchio a scrivere certe frasi?!

Zoids, chi se li ricorda?

Io no, giusto qualche flash e tutti riguardanti la fantastica immagine qui sopra. Se non erro era la pagina di un vetustissimo Topolino, la celeberrima rivista della Disney con tanti fumetti e qualche succulenta pubblicità. Draghi robot, scimmioni corazzati e dinosauri cibernetici: bestiole docili e discretamente armate che oggi comprerei senza problemi. Millenni fa, invece? Probabile che preferissi Transformers, M.A.S.K. e compagnia cantante.

Xpanders, chi erano costoro?

Lo ammetto, sono uno sporco bugiardo! Di questi non ricordo assolutamente una fava, anche se in testa non c’è il buio più totale. Ma per fare chiarezza dovrei accendere un fottutissimo lampione o un falò e forse non ricorderei comunque nulla. Peccato perchè ad un primo sguardo sti qua paiono una via di mezzo tra G.I. Joe eeeee boh, Starcom? In ogni caso qualcosa di interessante per un bimbo dedito a battaglie infinite.

Cosa direi al me stesso di 30 anni fa? Non darli via, conservali tutti che così belli non ne faranno più! Grazie, giocattoli dispersi, è stato bello.

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