10 giocattoli che quasi nessuno ricorda

Avete presente i Kombattini, i Krotals o i Rock Lords? Ecco una serie di giocattoli caduti nel dimenticatoio. Da (ri)scoprire a vostro rischio e pericolo…

Guardo il soggiorno di casa e mi vengono i brividi. Barbie e bambole, pupazzetti di Frozen e dei Trolls, Ladybug e Chat Noir che mi guardano e sorridono. Ma che cazzo avete da essere così allegri? Ripenso alla quantità oscena di giocattoli che quando ero piccolo invadevano camera mia e riacquisto un briciolo di sanità mentale. Ognuno è figlio dei propri tempi, ognuno ha i propri gusti, no?

Osservare desolato il caos ludico quotidiano è anche un buon modo per (ri)tuffarsi nei ricordi. Ok i Masters e i Transformers, ma vogliamo parlare di tutte quelle meraviglie rimaste bloccate negli anni 80 e 90? Pezzi d’antiquariato più o meno belli e sepolti nei carrelli della memoria. Fino ad ora…

Guerrieri alieni allungabili o che si trasformano in rocce, personaggi disgustosi e chi più ne ha più ne metta: ecco a voi 10 meravigliosi giocattoli caduti nel dimenticatoio.

Rock Lords, chi erano costoro?

Guardateli nella foto, sono bellissimi! Residuati bellici che a partire dal 1986 spuntarono in qualche negozio incuriosendo giusto qualche bambino, me compreso. Non a caso i due soggettoni che ammirate qua sopra sono anche gli unici che entrarono in mio possesso. Robot che si trasformano… (wow che figata)… in… sassi?!

Non lo so, non lo voglio nemmeno sapere il perchè di tutto ciò, però li metterei tranquillamente in bella mostra su qualche mensola in casa. Se li avessi ancora. A testimonianza perenne del fatto che per enne giocattoli fighi prodotti ce ne erano almeno altrettanti assai bruttini. O inutili. O forse entrambe le cose.

Krotals, il potere del serpente di sto cazzo

Perdonate il francese, ma quando ci vuole ci vuole. Serpenti umanoidi dotati di armi e armature, non sembra male e invece… e invece si allungavano pure. Doppia figata? No, praticamente questi erano l’evoluzione della manina di gomma appiccicosa che si trovava nei sacchetti di patatine. Viscidi, molli, ci giocavi un pomeriggio o due e al terzo giorno avevano la pelliccia di polvere. La perfetta dimostrazione di come non basta una buona idea di partenza per creare qualcosa di sublime.

Lode eterna agli eroi del wrestling!!!

La passione per il wrestling ce l’avevo già da bambino, quando Hulk Hogan si stracciava la maglietta gialla e il palazzetto andava in delirio. Ora i tempi sono ovviamente e decisamente cambiati, ma ricordo con molto affetto Dan Peterson che faceva le telecronache, su Italia 1 credo.

E ricordo ancora meglio quel ring azzurro e meraviglioso, sul quale inscenare incontri pazzeschi tra “Hacksaw” Jim Duggan (il mio preferito) e “Rowdy” Roddy Piper, pace all’anima sua. Due nomi non a caso visto che sono i miei unici superstiti di una gloriosa collezione. Beh, non proprio: qualche tempo fa li ho recuperati da una bancarella di giocattoli usati e mi piace pensare che, in un certo senso, non li abbia mai dati via. E siccome da cosa nasce cosa sono lieto di annunciare che ho deciso di rifarmi una collezione che, pian piano, sta diventando sempre più corposa.

Una ne fai cento ne combini, Kombattini, Kombattini!

La pubblicità la ricordo ancora adesso ma… che sono quelle cose? 5 cm di formica antropomorfa, armata e dal colore improbabile. E i nomi? Beh, erano semplicemente geniali: Baresotto il giovanotto e Bizzul il supersonico, giusto per citarne due a caso, sono splendide storpiature delle celebrità dell’epoca.

Era il periodo delle pubblicità che ti entravano in testa e non ne uscivano più, era il periodo in cui stressavi mamma e/o papà per farti comprare la qualunque. Bei tempi, di boiate simili non ne fanno più, anche se di bustine e sacchetti con dentro la qualunque ne è pieno il mondo.

Qualcuno si ricorda degli Exogini?

Bella domanda, eh? Io stesso li rammento appena, anche perchè non mi impressionarono granchè. Ne ho in mente solo uno, grigio e che mi ricordava il pupazzo della Michelin. Per il resto buio totale. Riscopro solo ora (grazie a Wikipedia) che erano venduti in bustine, singolarmente, al prezzo allucinante di 500 lire. Parecchio per una cagatina di pochi centimetri che avrei dovuto comprare con i miei sudatissimi risparmi.

Ecco, forse ho scoperto perchè non mi piacessero granchè, erano delle rapine autorizzate. Almeno i Kombattini erano armati e avevano l’ampolla della forza (WTF?) mentre gli Exogini, nome a parte, non reggevano il confronto.

Subbuteo, un vero e proprio… incubo

Avete presente quella cosa per la quale da piccoli avete combattuto, fatto i capricci e stressato i vostri genitori fino allo sfinimento? Ecco, ancora oggi a mio papà è meglio se non lo nomino, il Subbuteo. Perchè gli ho fatto una testa così, all’epoca! Mi aveva pure preso un mega pezzo di compensato sul quale stendere il campo da gioco e… ci avrò giocato 3 volte. Poi c’è gente che si chiede perchè uno bestemmia: provo ad immedesimarmi nel mio vecchio e tiro giù i santi del calendario al posto suo.

A mente fredda posso dire che inscenare partite da solo non era granchè stimolante e poi mi sa proprio che stava per esplodere la bomba delle prime console, Mega Drive e Master System II su tutti. Logico quindi che la testa del ragazzino dell’epoca ad un certo punto abbia iniziato ad abbandonare il gioco analogico per quello digitale.

Un applauso agli Sgorbions, grazie!

Altro che i calciatori, quando si parla di figurine a me viene in mente Matteo Cappereo! Gli Sgorbions sono i re delle cose più orride, pessime, di cattivo gusto e assolutamente non necessarie che un bimbo possa volere. Bambolotti che vomitano e si ficcano le dita nel naso, personaggi che si fanno la doccia con la spazzatura e scorreggiano funghi nucleari? Sublime. E’ lo schifo che vuoi? E lo schifo avrai! Che bello il trash ai tempi dell’ovetto Kinder…

Tricky Traps, la guida pratica che ti introduceva alla bestemmia

Parte la pallina, schiacci, salta, cade, ricomincia. Credo di averci passato anni su sto generatore automatico di maledizioni e, almeno da piccolino, raramente riuscivo a portare a termine la missione. Ostacoli insuperabili da battere sul tempo? Ebbene sì, cazzo: quando ho vinto la prima volta ho esultato manco avessi vinto la Coppa dei Campioni di calcio. Giocando da solo e bendato.

Aquaplay, la prima tendinite non si scorda mai

A proposito di Coppa dei Campioni, sto affare non era certo lo stadio e nemmeno il Subbuteo o uno degli ennemila videogame a tema. Però quando ti partiva la scimmia, soprattutto se dovevi sfidare qualcuno, quei tasti li dovevi mettere a ferro e fuoco. Almeno fino a quando non perdevi sensibilità alla mano.

Truciolones, i re dei giocattoli assolutamente inutili

Colorati e ok. Simpatici? Forse. Ridevano e non mi ricordo perchè. Erano morbidi, quello sì. E il materiale del quale erano composti? Una gomma che mi sa tanto di radioattivo. Te li facevi comprare, li torturavi un po’ e poi… e poi niente. O ricominciavi a strizzarli, tirarli e farli rimbalzare oppure finivano nel angolo più buio e polveroso della cameretta.

Almeno fino a quando, venti e passa anni dopo, un folle Papi Nerd decide di farli scoprire ai giovani di oggi e di farli riscoprire ai giovani di ieri che li hanno, forse, dimenticati.

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