Giochi anni 90, li ricordate tutti?

Videogame, pistole ad acqua, pupazzetti e schifezze varie. Dal Super Nintendo al Super Liquidator, una compilation di giochi anni 90 davvero… super.

Pistole ad acqua per le quali serviva il porto d’armi, colorati figliocci dello slime, micro pupazzetti e maxi videogiochi. Lo sentite anche voi questo odore che sa di nostalgia, rimpianto e un po’ pure di bestemmie? Toy’s in the air nelle cuffiettine rigorosamente col filo perchè è il momento di parlare, ancora una volta, degli occupanti (non) abusivi delle camerette di ogni bambino.

Allacciate le cinture della vostra DeLorean, si parte per un bel viaggetto indietro nel tempo alla (ri)scoperta dei giochi anni 90!

Le differenze col decennio precedente? In realtà non molte. Negli anni 80 abbiamo visto che ci sono state tante perle e tante boiate (qui per il riepilogo), un paio di lustri dopo la musica non è cambiata poi molto. Diciamo che, per quanto riguarda l’industria ludica, non era ancora del tutto iniziata quella che potremmo definire come rivoluzione tecnologica.

Confusi? Continuate a leggere chè, forse, riesco a spiegarmi meglio…

Aaaah, il Super Nintendo!

La macchina capace di rivaleggiare e, dopo una lunga battaglia, battere (in termine di vendite) il Sega Mega Drive. Un prodotto da un successo tale che venne dismesso in modo definitivo solo nel 2003: non male considerando che lo SNES nacque in Giappone nel 1990!

Da un punto di vista personale non posso aggiungere assolutamente nulla, non ne ho avuto uno e non ci ho giocato nemmeno una volta al Super Nintendo. Però una cosa la posso dire a chi è nella mia stessa situazione o al nerd un po’ nostalgico: in giro c’è la non-più-così nuova versione mini, a passo coi tempi e non proprio a buon mercato. Il mio consiglio? Ovvio, tenete sott’occhio il mercato dell’usato…

Un applauso al Super Liquidator

L’evoluzione della… guerriglia estiva si può dire? Una volta ci si annaffiava con pistolette di plastica trasparente colorata, al massimo ci si “ammazzava” coi gavettoni, ma dal 1990-91 tutto cambiò. Un ingegnere della NASA inventò il propototipo di un’arma ad acqua con serbatoio e pompa per ricaricare e nel giro di pochissimo tempo, sfruttando anche l’aspetto volutamente colorato, il Liquidator (o Super Soaker) conquistò il mercato e l’Italia non rappresentò certo un’eccezione.

Prego la gentile clientela di volgere lo sguardo alla foto in alto: ecco, io avevo una cosa del tutto identica a quella e l’ho usata tipo zero volte. Perchè? Beh, diciamo che annaffiare i propri genitori in casa non era una grande idea. Comunque se avete figli, un giardino e la voglia… in giro ci sono ancora fucili, bazooka e altre diavolerie simili, targate NERF.

Ancora loro, incredibile!

Esserini adorabili con i capelli dai colori sgargianti e pettinabili. Insignificanti? Forse, però son creature che hanno resistito all’incedere del tempo, evolvendosi e raccattando un sacco di soldi grazie a una nuova veste. E, soprattutto, grazie a certi cartoni (questo dovete vederlo) più o meno lunghi e davvero ben fatti.

Dal succo di frutta al collezionismo

Gettoni di plastica, latta o cartone da lanciare, vincere e scambiare. In origine (anni Trenta) erano i tappi di un succo di frutta hawaiano con i quali i regazzini inventarono un gioco che 60 anni dopo divenne popolarissimo. Gioco che prevedeva di scommettere i dischetti in tuo possesso e… sì, era solo un gioco di destrezza e sì, qualcuno si preoccupò di quel verbo (scommettere) paragonando un’attività innocente al gioco d’azzardo. Ovviamente da demonizzare. Dove? Nord America, Australia e Regno Unito. Che stronzata, eh? In ogni caso il pog rimase diffuso e oggi alcune sue versioni educative o religiose sono molto ricercate dai collezionisti.

Giochi anni 90 da viaggio ne abbiamo?

Lanciate sul mercato sul finire degli anni Ottanta, le mini bambole con mini playset erano una meraviglia che le bambine potevano portarsi ovunque. Polly Pocket era un prodotto tascabile, ma non di pessima qualità, che Mattel comprò nel 1989 dalla Bluebird Toys. E che ancora oggi (qui un esempio) vende con discreta fortuna, seppur in una veste leggermente differente dalle origini.

La chicca: esiste un cartone omonimo con protagonista Polly, undicenne in grado di rimpicciolirsi grazie ad un magico medaglione. Insieme alle amiche vive piccole e grandi avventure cercando di sventare i piani della malvagia Griselle Grande.

Decennio nuovo stessa cagata

Nel corso degli anni lo slime ha assunto identità, confezioni e modalità di gioco sempre differenti. Praticamente il supereroe in incognito dei giocattoli schifosi e, proprio per questo, imperdibili. Negli anni Novanta ho in mente, in modo piuttosto frammentario a dire il vero, la diffusione del Gak: era puro e semplice slime, di vari colori (nel mio caso blu) e contenuto in una scatoletta a stella come quella che vedete qua sopra. Una roba firmata Nickelodeon/Mattel, giusto per fare nomi.

Do you remember Gig Tiger?

In fase di introduzione si parlava di videogiochi e così, dopo il casalingo SNES, è tempo di parlare di qualcosa di più… di più… portatile. Prima di essere divorata da Hasbro nel 1998, la Tiger Electronics era un’azienda mmerigana specializzata nella produzione di videogame lcd su licenza: fondamentalmente giochini col nome figo e alla moda ma ben lontani da essere davvero appassionanti. Però, oh, quello c’era se volevi svagarti, in auto o in treno.

Da noi ste cosine venivano distribuite da Gig all’urlo di “la sala giochi in tasca” perchè secondo loro quelle erano fedeli riproduzioni dei cabinati. E avevano ragione, visto quanto vendevano! Nostalgici? Qui il catalogo 1991 (grande, Dr. Manatthan) e comunque sappiate che non molto tempo fa li hanno riproposti, un po’ come la peperonata di nonna qualche ora dopo averla mangiata.

Come c…o si chiamava sto coso?

Lo ficcavi alla caviglia e imitavi un canguro fatto di troka perchè eri curioso/a di vedere quanti salti saresti riuscito a fare. Invitante come una gastroscopia, me ne sono tenuto alla larga molto volentieri. E lo avevo pure rimosso dalla mente, fino ad oggi… ma anche da noi era noto come skipit? Buio, buio totale.

Potere tartaruga!

Le tartarughe ninja non sono un argomento nuovo, qui sul blog. Eppure ne parlo sempre volentieri perchè sono un esempio di come certi giochi anni 90 siano rimasti piacevolmente nel cuore di tanti fan. Il mio preferito era Donatello ma non avevo solo la sua action figure, c’era anche il cazzutissimo Panda Khan e il rettile punk con lo skate sulla coda… il tamarrissimo Mondo Gecko.

Ciao Furby, puoi cessare di esistere?

Vi ricordate della Tiger Electronics, vero? Ecco, l’essere immondo qua sopra era roba loro. O meglio, era ed è ancora oggi roba di Hasbro. Questo animaletto robotico aveva (ha) il pregio di essere interattivo ed è dotato di svariati motori che gli consentono di muovere occhi, orecchie, braccia e bocca. Una roba adorabile e inquietante allo stesso tempo, che sfruttò sapientemente il fattore AAAWWW ispirandosi un po’ anche ai Mogwai. Avete presente i Gremlins? Ecco, loro ma nella versione coccolosa. E detestabile, almeno per me.

L’highlander del listone

Ma come, vi starete chiedendo, parli di giochi anni 90 e tiri fuori un reperto archeologico? Lo so, il Paroliere ha origini assai meno recenti (è nato nel 1970) ma quando andavo alle elementari era uno di quei giochi da tavolo che riuscivano ad intrattenere tutta la famiglia. Perchè era (è, esiste ancora) semplice e, proprio per questo, adatto a tutti. Caratteristica non da poco che lo rende invulnerabile ai colpi di un grande nemico… il tempo.

Per oggi è tutto, ma questo era solo il primo capitolo… a presto per la seconda parte!

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