Giocattoli anni 80 da (non) dimenticare

Da Poochie al Power Glove Nintendo, passando per lo Skifiltor. Ecco alcuni dei giocattoli anni 80 che (non so se) val la pena ricordare.

Sono nato nel 1982 e, parlando di intrattenimento ludico, può voler dire solo una cosa: tonnellate e tonnellate di roba con la quale giocare. Cose fighissime come gli eterni Masters of the Universe e i Transformers oppure cose decisamente meno memorabili, per un motivo o l’altro. Oggi voglio proprio occuparmi di quest’ultimi, gli oggetti più o meno grandi e più o meno venuti bene che hanno sicuramente trovato posto nelle nostre camerette. Peluche, schifezze, robot diversamente famosi, accessori per il gaming… insomma, c’è davvero di tutto!

Ma bando alle ciance, è tempo di venire al sodo, chè di parole da scrivere ce ne sono parecchie.

Dai Boglins a Teddy Ruxpin, ecco i giocattoli anni 80 che forse avevamo dimenticato.

Poochie

Un personaggio dominato dal rosa, prodotto da Mattel e… no, non è la Barbie. Ma è comunque qualcosa che, così a simpatia, fa venire un po’ di bruciore di stomaco: ladies and gentlemen, ecco a voi un incrocio tra una barboncina e lo zucchero filato?! Nei miei ricordi di bambino quest’essere poteva spuntar fuori da qualunque parte: sulla pagina di un fumetto sotto forma di pubblicità oppure nell’astuccio di una compagna di classe come gomma o come timbrino.

E poi ancora adesivi, giocattoli, lenzuola, album da colorare, figurine, peluche, zaini. E questo cosa diavol…? Oddio, è sopravvissuta all’incedere del tempo. AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! 

Gobots

Prima di Commander e di Megatron e quindi prima dei TRASFOMER, perchè 30 e più anni fa qualcuno li chiamava così. Trattasi di giocattoli trasformabili prodotti da Tonka che nel 1984 erano pure i protagonisti di un cartone animato della Hanna-Barbera. Due stagioni e 65 episodi dopo arrivarono Autobot e  Decepticons e addio, i Gobot sparirono alla velocità della luce. Anche perchè, oh, un bambino medio voleva quelli là e non queste cose qua, mastiamoscherzandopussaviasciò.

Boglins

Altro giro altra galoppata alla scoperta di alcuni dei giocattoli anni 80 prodotti da Mattel. Ma stavolta niente cose carine e dolci, bensì un’armata di goblin ficcati dentro una scatola-prigione che era davvero uno spettacolo. Cos’erano, in pratica? Marionette di gomma mostruose e quindi irresistibili, anche perchè era il periodo di Gremlins e compagnia.

Dal 1987 in poi ne uscirono di diversi tipi e dimensioni, fino alla riedizione millenaria (2000). Brutti come un incubo dopo un’indigestione di cozze, i Boglins, eppure hanno resistito fino ad oggi. Non ci credete? Guardate qua, qua e qua.

Alf

Lo so che era un telefilm, la classica sit-com made in USA con le risate registrate e quasi sempre la stessa location. Ma era diversa dalle altre perchè l’alieno protagonista non era solo simpatico ma mangiava i gatti (???). Comunque ebbe un buon successo al punto che, pare, vennero messi in commercio diversi pupazzi parlanti a tema: non ne ho mai visto uno dal vivo, all’epoca probabilmente sarei impazzito. E oggi? Pure, ma non ho la forza di andare su eBay e spendere decine di euro per un ricettacolo di polvere, starnuti e bestemmie.

My Pet Monster

Uno di quei casi che videro nascere prima il giocattolo, il peluche del 1986 che vedete qua sopra, poi un film live action per la tv ed infine il cartone animato. Prodotto dalla Nelvana, da noi era conosciuto come Un mostro tutto da ridere e sbarcò su Odeon TV nel 1988, poi passò in replica su Italia 1 e Tele+. Sapete quando chiuse questo progetto? Lo stesso anno del debutto, dopo soli 13 episodi. Meno male (ahahah, no dai) che nel 1989 la Stardust decide di pubblicare tutta la serie in VHS…

Popples (LINK Amazon alla versione più recente)

Un po’ come gli orsetti del cuore, ma senza vestiti e con la possibilità di essere ripiegati su loro stessi, a mò di armadillo. Ma senza corazza e con una coda a ponpon che nessuno (credeteci) avrà mai usato per frustare fratelli e sorelle. Ecco riassunte in breve queste dolcissime creature, protagoniste anche di un cartone zuccheroso prodotto dalla mittttticcaaaah DiC Entertainment.

BraveStarr

C’era una volta la Filmation, indimenticabile casa di produzione di perle quali Ghostbusters (il primo, quello con Grunt e Malefix) e MOTU. Tra i suoi prodotti meno conosciuti c’era anche lo sceriffo che operava nel selvaggio West tecnologico e che, ovviamente, sbarcò pure nei negozi di giocattoli. Onestamente? Ricordo a malapena il pupazzetto del protagonista, per il resto buio completo.

Gli Amici Cercafamiglia (LINK Amazon alla riedizione)

Il senso di colpa può essere un’arma molto potente anche quando si vogliono vendere dei peluche. E questo chi doveva vendere i giocattoli negli anni 80 lo sapeva bene. La “storia” infatti prevedeva che sti cani dolci e tristini fossero dei trovatelli, cuccioli abbandonati in cerca di una famiglia disposta ad accoglierli.

Una tattica stronza e bastarda che ovviamente fece presa perchè tanti, se non tutti, volevano coccolare questi adorabili e morbidi pupazzi. Merito anche del cartone firmato Habba-Barbera, andato in onda a partire dal 1987 su TeleMontecarlo e Italia 1.

Teddy Ruxpin

Un tenero orsacchiotto parlante che muove occhi e bocca e risponde agli impulsi di una cassettina ficcata nella sua stessa schiena. Ho visto film dell’orrore iniziare per molto meno. A dispetto dei miei pochi ricordi, apprendo con sgomento che questa sorta di abominio ludico ebbe un buon successo e il personaggio venne riadattato da più aziende una volta che la prima produttrice, Worlds of Wonder, chiuse i battenti.

L’ultima versone vede Teddy con occhi lcd e la capacità di esternare le proprie emozioni, senza contare la possibilità di fargli leggere storie, ovviamente seguibili sullo smartphone via Bluetooth. Come detto prima, ho visto horror con antefatti ben peggiori.

Power Glove

Il sogno bagnato di chi, ai tempi, stava muovendo i primi passi verso le infinite gioie derivanti dai videogame. Il guanto del potere era una meraviglia prodotta dalla Nintendo, un accessorio del NES che sapeva tanto di Tron o RoboCop. Una figata irrinunciabile, prometteva di sfruttare la tecnologia dei sensori di movimento ma, a conti fatti, era una cagata di proporzioni bibliche. Per essere il più sintetico possibile: ai fini del gioco era utile quanto può esserlo un lassativo per chi soffre di dissenteria.

Skifiltor

I giocattoli anni 80 sono passati alla storia perchè, in certi casi, erano delle vere e proprie schifezze. Merito anche di quella bava fredda e viscida nota come slime, qui ben impacchettata come qualcosa di vagamente inquietante e spaventoso. La sua utilità? Nessuna, prendevi in mano questa specie di catarro sintetico ed appiccicoso e lo ammiravi mentre ti scivolava dalle dita.

Una puttanata simile risultava ovviamente molto attraente per chiunque, me compreso: ho dei vaghi ricordi di una versione fosforescente e completa di pallina che, a contatto con la melma, si illuminava tipo stroboscopio da discoteca. Meraviglioso perchè… più faceva schifo e meglio era.

Un highlander dell’intrattenimento capace di sopravvivere senza alcun problema, al punto che oggi sono in commercio addirittura dei kit per crearsi in casa lo skifiltor… lo skifidol… sì, insomma lo slime. Con tanto di glitter, colori glow e… aroma tropicale? Annamo bbbene.

E per oggi è tutto.

Vi ho fatto venire dei flashback tipo Vietnam? Benissimo, alla prossima!

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