10 favolosi anime sportivi: li ricordate tutti?

Dal Giappone sono arrivati manga e soprattutto anime sportivi indimenticabili: ecco quelli della “mia epoca” che ricordo con più affetto.

Informazione, sport, film e serie tv: la televisione rappresenta una parte importante della mia vita, inutile girarci attorno. I programmi tv che più mi hanno appassionato durante l’infanzia sono senza dubbio i cartoni animati, giapponesi in primis. I bambini cresciuti negli anni 80 e 90 ricorderanno sicuramente con nostalgia le eterne partite di Holly e Benji o le imprese di Shingo Tamai (ne ho parlato qui). Ma forse non tutti sono consci del fatto che, calcio a parte, esistono tanti altri tipi di anime sportivi.

Catapulte infernali? Duelli all’ultimo tiro con Pelè? Per noi rappresentano sicuramente l’apice dello sport animato made in Japan, però non sono male neanche le prodezze sotto canestro di Gigi la trottola. O i colpi impossibili sul campo da golf di Lotti. Per non parlare degli strike (e degli allenamenti) allucinanti di Tommi, la stella dei Giants. O di quella meraviglia che è Rocky Joe.

Ecco dunque, con un pizzico di malinconia e tanti sorrisi, gli anime sportivi che ricordo con più affetto.

Slam Dunk non è un nome nuovo su questo blog, visto che è tra i miei manga preferiti. Ma la trasposizione animata è davvero qualcosa di particolare, di indimenticabile. Sbarcati su MTV Italia nel 2000 (sembra ieri ed invece sono passati più di 20 anni), Hanamichi e compagni hanno appassionato e fatto ridere come nell’opera cartacea, ma in maniera dissimile.

Innanzitutto la storia raccontata è più corta e presenta comunque differenze rispetto all’originale, ma quello che più si nota nell’anime è l’audio, sono i dialoghi. L’adattamento italiano è quanto di più trash si possa immaginare ed è per questo che lo amo alla follia.

Non so una fava di Giapponese ma dubito che nella terra del Sol Levante le fan di Rukawa urlassero “Ma che fico mi ci ficco”. E reputo altamente improbabile che per abbordare un gruppo di ragazze uno (scemo) come Takamiya avesse comunque il coraggio di pronunciare il poetico “Ma che belle prugnette, la volete la bananina?”. Mi fermo qua perchè potrei mettermi a piangere. Per la commozione o le risate questo non lo so.

A proposito di idiozia, ecco un cartone che a riguardo teme ben pochi rivali. Se non conoscete Gigi la trottola vi consiglio di reperire al più presto i DVD (acquistabili qui e qui) perchè vi si aprirà un mondo. Un mondo il cui protagonista non arriva al metro d’altezza, ha una passione insana per le mutandine bianche e una predisposizione naturale non solo per il basket ma per tutti gli sport. E infatti il buon Kappei (nome originale che mica poteva essere Gigi, dai) ad un certo punto si mette in testa di sfidare e battere TUTTI i circoli sportivi. Ce la farà?

Canestri di lingua, avversari telepatici o che… palleggiano col sudore?!?!? Ma che cazzzzzz! Sono onesto, non ricordo molto di questo gioiello, ma i pochi flash che mi arrivano in testa mi strappano un sorriso grosso così.

Avete presente i tiri e gli allenamenti speciali ammirati spesso e volentieri in Holly e Benji? Ecco, Tommy, la stella dei Giants va oltre! Nel senso che il protagonista, spinto da un padre che definire di merda è poco, si sottopone a veri e propri supplizi pur di diventare sepre più forte. E quando ci riesce è il tripudio di lanci fotonici, palline che scompaiono e basi rubate attentando all’incolumità altrui.

Onestamente non ho buoni ricordi di questo anime, sì spettacolare ma mai divertente come tanti altri. Oserei dire che si tratta di un prodotto drammatico-sportivo, più adatto a ragazzi cresciuti che a bambini in cerca di eroi da tifare. In ogni caso, se proprio ci tenete a deprimervi, potete cercare dvd, vhs o ehm, altro. If you know what I mean. E comunque c’è sempre il manga

Tutti in campo con Lotti è un’altra perla proveniente dai favolosi anni 80. Il protagonista pratica il golf e, ovviamente, gioca da Dio. Mitico il suo urlo di battaglia, quella parolina magica pronunciata prima di colpire al meglio: “spaaa… gheeee… tttiiiii!” e via che si va a far buca. Facendo rimbalzare la pallina su un muro, poi su un albero, quindi dodici saltelli sul pelo dell’acqua fino a… l’anima de li mortacci sua, quante cazzate! Non ho altro da aggiungere: è un cartone giapponese, sul golf, di soli 47 episodi che non ho mai visto interamente perchè mi annoiavano a morte. Però spaghetti rimane nella leggenda…

A proposito di noia, Sampei è il cugino famoso di Lotti. No, non sono parenti, ma il piccolo grande ed infallibile pescatore mi ha fatto sbadigliare, parecchio. Però era ed è decisamente più famoso del golfista mangiaspaghetti, anche se il motivo di tanta popolarità mi sfugge. Oh, questione di gusti.

Passiamo ora ad anime sportivi che neanche i creatori si ricorderanno…

Magico Dan, super campione vi dice qualcosa? Niente paura, neanche a me. E’ per puro caso che mi son ricordato di questo “coso”, che ci delizia gli occhi con il dodgeball. E che, ovviamente (…), porta in scena match sì agguerriti è spettacolari ma anche totalmente fuori di testa e improbabili.

Perchè dico ciò? Beh, conoscete qualcuno in grado di aprire crateri sul campo di gioco semplicemente scagliando una palla con le mani? Ma i super tiri non sono l’unica particolarità di questo simpatico e semisconosciuto cartone animato: il protagonista infatti è stato doppiato niente meno che da… Veronica Pivetti? Fosca, ma che mi combini (cit. non per tutti)!

Com’è possibile innamorarsi di una serie animata composta da soli 25 episodi? La risposta è… il merchandising! Automodelli – Mini 4WD ha il grande merito di aver introdotto in Italia un certo tipo di modellismo, fatto di automobiline velocissime e dal design così figo che ne volevi sempre di più.

Mamma Tamiya all’epoca fece centro e chissenefrega se nel cartone Numero 1 e le sorelle spesso e volentieri sembrava si muovessero da sole! Stiamo parlando pur sempre di un anime, esagerare è un obbligo. E poi, dai, chi non sarebbe in grado di correre dietro ad una mini 4WD, lanciata a mille all’ora sui terreni più scomodi?

Proseguiamo con gli anime sportivi a motore…

A tutto gas non è la spiacevole conseguenza di una scorpacciata di fagioli ma il titolo di un anime che ci porta nel mondo dei motori. Un team in apparenza sfigato, ma dalle innumerevoli potenzialità, si fa conoscere partecipando alle gare più dure, spesso vincendole, grazie soprattutto all’abilità del meccanico-pilota protagonista.

E’ il trionfo dello schema “sfigato-sottovalutato-vittoriasorprendente”, con l’aggiunta di vetture e corse spettacolari e qualche personaggio ben caratterizzato. Poche puntate, trenta, ma all’epoca mi presero abbastanza e le ricordo piacevolmente, seppur a sprazzi.

Un trattore che va velocissimo e un sorpasso in gara effettuato saltando due vetture simil Formula 1: bastano queste due immagini per far capire quanto fosse assurdo Motori in pista. Assurdo non solo come storia in sè ma, soprattutto, come adattamento italiano.

Leggo da Wikipedia (non ricordo praticamente nulla di questo cartone a parte le due scene citate poc’anzi) che l’anime è stato pesantemente censurato qui da noi, eliminando totalmente le scene con la presenza di scritte giapponesi. Risultato? Puntate spesso incomprensibili. Bravi, bravi, bravi pirla. Un applauso sarcastico è quello che ci vuole.

Basta bestiate, voglio concludere con un vero capolavoro, una leggenda degli anime sportivi.

Rocky Joe, ovvero: Rocky prima ancora di Rocky e, chiaramente, made in Japan. Cosa si può dire di questo cartone? Tanto, a cominciare dalla storia che vede come protagonista un orfano che fa breccia nel cuore di un vecchio pugile, ora ubriacone, che decide di allenare questo ragazzino tormentato per farne un campione di boxe.

Dalle scazzottate per le strade della periferia di Tokyo agli incontri di pugilato per i massimi allori mondiali, il percorso del protagonista non sarà tutto rose e fiori e non mancheranno momenti divertenti e scene drammatiche.

Ma perchè ho, un po’ forzatamente, paragonato Rocky Joe a Rocky Balboa? Entrambi questi personaggi iconici sanno farsi amare, entrambi non mollano facilmente ed entrambi non accettano la sconfitta, anche a costo di pagarla cara. Nel senso che il personaggio interpretato da Stallone, dopo il quarto film, si rende conto di non poter più combattere mentre Joe… basta, mi fermo qui.

Prima di salutarvi vi dico che vale davvero la pena guardare Rocky Joe (ecco la prima serie in DVD) perchè lascia qualcosa dentro, in un certo senso arricchisce. E non riesco a trovare un motivo migliore per amare un “semplice” cartone animato.

Alla prossima!

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