The Walking Dead: ho finito di leggerlo e…

Ho finito The Walking Dead. Personaggi, emozioni e colpi di scena: ecco perchè l’opera di Robert Kirkman mi rimarrà a lungo nel cuore.

Come si dice: meglio tardi che mai! Con un leggerissimo ritardo di mesi il sottoscritto ha letto le ultime pagine di The Walking Dead. Come mai ci ho messo tanto? Beh, intanto ho seguito l’edizione Saldapress il cui ultimo numero è di settembre 2020. E tra lavoro, famiglia, varie ed eventuali il tempo tende a galoppare piuttosto velocemente. Non ultimo il fatto di sapere che uno dei miei fumetti preferiti di sempre sarebbe finito proprio con quell’albo. In parole povere: volevo essere sicuro di essere dell’umore adatto per “salutare un amico” che tante emozioni ha saputo regalarmi.

The Walking Dead non è stato un semplice survival horror a tema zombie. E non ci sarebbe stato niente di male, eh, chè io adoro qualsiasi cosa abbia a che fare con morti viventi e affini. L’opera di Robert Kirkman è stata così totale in termini di azione, caratterizzazione dei personaggi ed emozioni che, a posteriori, era scontato avesse tanto successo.

Tutto iniziò così…

Il tuo nome è Rick Grimes e fai il poliziotto, cosa ti può succedere di brutto? Rimanere ferito durante un “banale” scontro a fuoco è solo l’inizio dell’incubo. Eh sì, perchè il buon Rick si risveglia in ospedale e in giro… non c’è più nessuno di vivo. Solo cadaveri, ambulanti, che cercano di mangiarti, mentre ti chiedi che fine abbia fatto la tua famiglia così come il resto dell’umanità. La serie inizia in modo abbastanza classico, da un certo punto di vista mi ricorda quel capolavoro zombico (si può dire?) che è 28 giorni dopo.

Parrebbe quindi un qualcosa di già visto, l’opera di Kirkman, ma non è così! Il protagonista non è uno dei pochissimi sopravvissuti, di esseri umani in giro ce ne sono ancora, purtroppo. Perchè, orde di morti viventi a parte, il pericolo più grosso per l’ex sceriffo Grimes e i suoi compagni di sventura è rappresentato dai loro simili, spesso fuori di testa, quasi sempre senza scrupoli e malvagi. Insomma, in giro ci sono dei bei figli di puttana!

Meno male che ci sono anche degli alleati in giro!

E che alleati, verrebbe da dire. Sei in piena pandemia zombie, fai di tutto per sopravvivere e rimanere sano di mente e ad un certo punto ti vedi arrivare la donna che ammirate nell’immagine sopra. Il suo nome è Michonne, faceva l’avvocato, ha alle spalle come tutti una brutta storia e va in giro con una katana. E PORTA AL GUINZAGLIO DUE MORTI VIVENTI. Prendete un dizionario piuttosto recente, cercate sotto la C: alla voce cazzuto/a troverete semplicemente questa donna. Che, oltre ad essere una fantastica dispensatrice di (nuova) morte e distruzione, si rivelerà un’ottima amica e una preziosa alleata.

E che dire dei cattivi?

Pagina dopo pagina, ciclo narrativo dopo ciclo narrativo, Rick & C. s’imbattono in una serie di nemesi indimenticabili. Il peggiore migliore di tutti è Negan, uno di quei pazzi veri destinati a rimanere a lungo in testa agli appassionati. Perchè? Beh, ha un senso dell’umorismo tutto suo, ma più che altro va in giro con una mazza da baseball di nome Lucille. Il perchè questo fenomeno parli con la sua stessa arma verrà rivelato moooooolto tempo dopo, aggiungendo un po’ di umanità ad una figura decisamente inquietante.

Negan non sarà l’unico personaggio ad evolvere col passare del tempo. Considerando che nel fumetto la storia dura anni, trovo anche logico che Rick, suo figlio, Michonne e via dicendo cambino profondamente. Così come è naturale che traumi, frizioni e tragedie mutino i rapporti interpersonali. E così sincere amicizie diventano odio e gente detestabile ad un certo punto diventa preziosa. Preziosa per la sopravvivenza e per cercare di mantenere intatta quell’umanità che porterà i gruppi a diventare sempre più numerosi ed organizzati. Fino all’ultimo numero…

Poteva esserci un finale migliore?

Centinaia di pagine, migliaia di parole, un numero spropositato di morti e tanti ma tanti colpi di scena. Ecco in breve il succo di The Walking Dead, l’unico fumetto ad uscite regolari che sia riuscito a seguire negli ultimi dieci anni circa. Ed ora che è finito è tempo di cercare altro? Mah, non lo so, anche perchè trovare un prodotto che sappia coinvolgere nello stesso modo mi sa che sarà parecchio difficile.

Ma che sapore mi hanno lasciato le ultime pagine? Guardate sotto…

Sono un papà e che TWD si concluda con un genitore che legge una storia alla propria adorabile figlioletta l’ho trovato semplicemente perfetto!

Grazie di tutto, The Walking Dead, è stato davvero bello!

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