7 anni, un compleanno un po’ diverso

La mia piccolina ha compiuto 7 anni ed il suo è stato un anno da ricordare per tanti motivi. Non male nemmeno le feste, peccato io non abbia potuto parteciparvi…

Alcuni traguardi sono stati tagliati, altri sono da raggiungere. Mia figlia ha compiuto 7 anni e come ogni anno mi sembra doveroso scriverne. Non tanto per festeggiare (già fatto) quanto per tenere traccia dell’avvenimento in questa sorta di pazzo diario online. In modo tale che, quando sarà grande, la festeggiata potrà leggere un mucchio di cose sulla sua famiglia e su quel matto del suo papino.

Che anno è stato? Scorrendo le foto sul cellulare verrebbe da dire che è stato simile ai precedenti. Con tante gioie, qualche lacrima, un sacco di giochi e… dove l’ho già letta sta cosa? Eheheheh, scusate. Scherzi a parte, la piccola di casa è ovviamente andata a scuola, ha imparato tante cose, ha sempre fatto nuoto (ma non solo quello) e ha stretto nuove amicizie. Senza dimenticare i giocattoli, la televisione, il tablet e le gite di famiglia.

Procediamo con un minimo d’ordine, ok?

Un compleanno un po’ diverso si diceva…

Di solito (tipo l’anno scorso) cerco sempre di scrivere un articoletto simile il giorno esatto perchè, beh, perchè sì. Invece a sto giro arrivo in ritardo perchè, beh, mi sono ammalato. Niente di clamoroso, eh, ma a distanza di una settimana sono ancora fiacco, ho la testa piena (non di idee) e dal naso ogni tanto escono liquami simili allo slime.

Dopo questa bell’immagine proseguo dicendo che non ho partecipato al festone con amici e compagni di scuola onde evitare di impestare tutti. Ed è stato strano starsene a casa da soli. Anzi, direi che è stato proprio brutto se considerate che qualche giorno prima ero talmente conciato da non essermi nemmeno alzato dal letto per il classico taglio della torta.

“Almeno all’apertura dei regali?”, vi starete chiedendo. Sì, a quelli son stato in grado di partecipare. Per pochi minuti. E col magone, chè si vedeva che anche per la neo settenne non era la stessa cosa. Il peggio PARE essere alle spalle e confido di recuperare un po’ di tempo perduto molto velocemente.

Quante cose imparate!

Come detto poc’anzi, al festone hanno partecipato anche i compagni di classe e parlando di scuola non posso non scrivere con un sorriso compiaciuto. La ragazza va bene, ha smussato alcuni degli angoli che avevano reso impegnativo l’approccio alla “scuola dei grandi” e ha appreso un sacco di cose.

Una su tutte? Il corsivo, questa roba brutta da vedere e pessima da scrivere che noi adulti abbiamo disimparato da decenni. E’ stata una faticaccia, soprattutto coi compiti estivi, ma quando la tenera scolaretta è tornata a casa dicendo che la maestra le aveva fatto i complimenti (“scrivi meglio di me” cit.) è stata una soddisfazione per tutti.

La speranza è che, pur con qualche nonhovoglia, si prosegua così. Al netto di qualche compagnuccio… come dire… difficile per tanti motivi e di altri che, personalmente, scaraventerei volentieri nella stratosfera in compagnia dei genitori. Lo so, è così ovunque ed è così per tutti, peròcazzocheppallecertaggggente.

La bellezza delle gite in famiglia

Non si vive di sola scuola, ovviamente. E infatti, quando possibile, ci siamo concessi qualche viaggetto più o meno distante da casa. Per esempio siamo andati a Bologna, un posto del quale avevo pessimi ricordi (legati a problemi personali) che son stato ben felice di sostituire con memorie decisamente più positive. E non parlo solo delle lasagne, eh…

Parlo dei monumenti, delle fontane e di quella fiera legata al mondo nerd che è stata una bella scoperta. Cosplay, lego da costruire, acquisti da fare e altri da evitare accuratamente e taaaanti chilometri percorsi, tutti col sorriso stampato sulla faccia. Praticamente per mia figlia si è trattato di un carnevale al coperto con l’aggiunta di qualche spesuccia. Oddio, avvocato, qualche…

Praticamente la nana malefica se potesse non uscirebbe mai a mani vuote da una bancarella. Al momento, infatti, ha gusti e desiderata ancora accessibili, mica come il suo vecchio che sbava (e basta) davanti ad una stampa 3D di Terminator inaccessibile per prezzo e dimensioni. Senza contare la mia dolce metà: abbiamo preso parte a 3 fiere più o meno grandi di fumetti, cartoni & affini e a mia moglie non le è mica riuscito di trovare una borsa fatta in un certo modo e che avesse un’illustrazione decente… a prezzi non da denuncia.

Piccole nerd crescono?

Parlando di spesucce da fiera, è con sommo orgoglio che annuntio vobis che la mia erede si è cimentata nei suoi primi model kit. Li vedete nella foto qui sopra: assolutamente niente di complesso, ma assisterla durante l’assemblaggio di Kirby e di quell’altro coso verde è stata una bella esperienza. Un po’ di tempo di qualità tra padre e figlia, tra un compito di matematica e una pagina da leggere sul libro di italiano.

Perchè alla fine, signore e signori, con una bimba di 7 anni la scuola (nel bene e nel male) è sempre in cima ai pensieri di mamma e papà. Perchè pensare al potenziale che risiede in quella testolina è una roba incredibile, quasi quanto accorgersi che la nostra erede non è più così piccola. Sta crescendo, la ragazza, sta crescendo eccome…

Continua così, tata…

Mamma e papà ti vogliono bene!

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