Cose che non sapevo su I Cavalieri dello zodiaco

E’ uno dei cartoni che preferisco, eppure mi son reso conto di non sapere granchè su I Cavalieri dello zodiaco. Ecco alcune curiosità su un anime indimenticabile.

Pegasus, Sirio, i Cavalieri d’oro e d’argento e pure quelli d’acciaio. E poi Hilda di Polaris, Asgard e i Generali degli abissi di Nettuno. In parole povere? I Cavalieri dello zodiaco. Se pensate stia dicendo nomi e cose a caso forse siete troppo più giovani (o vecchi) del sottoscritto. In ogni caso continuate pure a leggere, prometto di non annoiarvi.

Chi era bambino negli anni 80 e 90? Bravi, ora ditemi quanti cartoni animati fighissimi vi siete visti in quel periodo. Sono tanti, eh? Da piccolo non me ne fregava niente della provenienza di un prodotto, ma col passare del tempo mi son reso conto che le cose made in Japan erano spesso le migliori. Quanti sono gli anime che mi sono sciroppato dalle elementari in poi? Millemilamilioni, probabilmente. Ma non sono qui per contare ma per scoprire e raccontare alcune curiosità su un cartone davvero bello. E del quale, ho realizzato, non sapevo moltissimo.

Ladies and gentlemen, ecco alcune cose che non sapevo su I Cavalieri dello zodiaco.

Per me, fino ad una certa età, era un cartone che incredibilmente aveva generato un fumetto. Ovviamente la verità è esattamente opposta: l’anime che tanto amo è tratto da un manga e dell’opera di Masami Kurumada copre due archi narrativi. Più uno, quello di mezzo, creato ad hoc per la tv. In generale tra carta stampata e prodotto televisivo ci sono differenze, di seguito le più succulente, almeno per me.

Il Grande Tempio

La cosa che più mi ha incuriosito è che nel cartone compaiono una tonnellata di personaggi che nel manga non esistono. Personaggi come i tamarrissimi Cavalieri d’acciaio, il cazzutissimo Docrates (fratello di Cassios), Morgana (sorella di Tisifone), il Maestro dei Ghiacci (whaaaaat?!) e tanti altri.

Il maestro di Andromeda: nel fumetto si chiama Dedalus ed è una sorta di signorina Rottenmeier col pisello mentre in tv lo abbiamo conosciuto col nome di Albione ed è un tipo piuttosto tranquillo. In ogni caso entrambi fanno una brutta fine, per mano di Fish (manga) e Scorpio (anime).

Le catene di Andromeda: ce n’è una di attacco e una di difesa, anche se nell’adattamento italiano la cosa non è ben spiegata, a differenza di manga e anime originale.

Arles, chi era costui? Un personaggio creato in una side story della serie animata, grande amico di Gemini e da quest’ultimo ucciso. In seguito l’infame passa all’identità segreta di Gran Sacerdote, come nel manga.

Il maestro di Phoenix: un vero pezzo di merda in tutte le versioni, nel cartone pare essere sotto l’influsso di Gemini mentre nel fumetto è stronzo di suo. Ed Esmeralda è la sua serva e non sua figlia.

Asgard

Fa strano pensare che Hilda e i suoi scagnozzi non esistano su carta stampata. Quindi se recuperate il manga in cerca di Orion, Artax e compagnia cantante… beh, rimarrete delusi. La serie di Asgard, infatti, è stata ideata appositamente per la televisione, cosa che modifica lievemente la trama del capitolo successivo.

Nettuno

Legnate a non finire, personaggi interessanti, colonne da abbattere e anche qui tra tv e fumetto ci sono delle differenze. Nel manga assistiamo a scene non presenti nell’anime: un guerriero di Nettuno che cerca di rapire Lady Isabel/Saori/Atena, la cui villa viene poi attaccata da Tetis ed enne altri adepti del dio del mare. A proposito di Tetis, nel manga passa a miglior vita mentre in tv si trasforma in una sirena. E che dire del duello tra il Cavaliere del Toro e Sirya mai visto in televisione? Per non parlare di Pegasus che si becca il tridente per salvare Atena (in tv) mentre nel manga a sacrificarsi è il fratello di Gemini, Canon.

Le mer(d)aviglie del doppiaggio

Cartone che vai… adattamento, assurdo, che trovi. Da Holly/Tsubasa a Pegasus/Seiya il passo è breve. E’ pazzesco come per anni qui in Italia abbiano continuato a cambiare, spesso in modo ridicolo, i nomi dei personaggi. Immaginate di guardare per la prima volta un cartone come questo, in particolare la scena della lotteria bimbo-da-mandare-in-un-posto-di-merda-ad-allenarsi. Secondo voi dove andrai a finire tu, che di nome fai Andromeda? Nell’isola della Regina Nera o in un’isolotto col tuo stesso nome? Ci si rideva su già quando ero alle elementari, figuriamoci ora che vengo a sapere che il tutto è dovuto all’influenza maligna di… Giochi Preziosi?! Oh, meglio un pupazzo di nome Ikki o uno di nome Phoenix?

Un applauso poi a Tokyo che diventa magicamente Nuova Luxor solo perchè era (pessima) abitudine eliminare di sana pianta ogni riferimento a culture non europee. Quindi uno come Virgo, personaggio di chiara ispirazione buddista, doveva per forza diventare “l’uomo più vicino ad Atena”. Hey, Buddha… prrrrrrrrrrrrrrrr!

Ma le cagate non sono mica finite! Avete presente Kiki, il simpatico fratellino del cavaliere dell’Ariete? Ecco, in realtà è solo un suo discepolo. Facciamo poi partire la ola quando si affronta il tema del linguaggio usato dai vari personaggi: nell’anime originale si parla in modo comune, mentre qui in Italia si sono scatenati con favolose citazioni poetico-letterarie e un tono formale che si sposa “perfettamente” con la giovane età di Pegasus e soci.

La maledizione della puntata 52

In Italia la prima emittente a trasmettere i Cavalieri dello zodiaco è stata la mitica Odeon TV. Per ben due volte la saga è stata interrotta dopo l’episodio 52, quello in cui Pegasus le sta prendendo di brutto da Ioria, per poi ricominciare dal principio (che due coglioni!). Tempo dopo la cosa si è ripetuta, incredibilmente, anche su Junior Tv. Motivo di questa spiacevole consuetudine? Se lo sapete ditemelo, che sono 30 anni che bestemmio al solo ricordo…

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