Found footage horror da vedere

Troll, psicopatici, morti viventi e tanto altro in una compilation dedicata ai found footage horror. Qual è il vostro preferito?

Che belle le riprese “a mano”, che bello guardare un film e avere la sensazione di esserci dentro. E, talvolta, avere la nausea chè certe inquadrature fanno girare non poco la testa. Che splendore uno stile documentaristico o, meglio ancora, qualcosa che ti faccia pensare anche solo per un secondo di stare vedendo davvero un video ritrovato per sbaglio. Un video che testimonia, spesso ma non sempre, il triste destino di uno o più personaggi perchè… beh… è questo che fanno i found footage horror!

Pronti per una bella rassegna cinematografica fatta di mostri, assassini, morti violente e videocamere ballerine? Sì? Bene, continuate a leggere…

The Lost Dinosaurs (LINK al film su Prime Video)

Il titolo originale è The Dinosaur Project perchè sì ed è una specie di Jurassic Park senza… park e in prima persona. La trama è molto semplice: un gruppo di esploratori sta sorvolando il Congo in cerca di una creatura che sembra tanto il mostro di Loch Ness. Ma l’elicottero precipita e i protagonisti si ritrovano così dispersi nella giungla. A minacciare la loro sopravvivenza alcune bestie giurassiche sopravvissute all’estinzione.

The Last Broadcast (LINK Amazon al dvd in inglese, un po’ caro ma in italiano non si trova)

Una gemma nascosta nei meandri del cinema horror indipendente degli anni Novanta. I registi Stefan Avalas e Lance Weiler ci guidano alla scoperta del triste destino che attende una troupe, intenta a far luce sul mistero del cosiddetto Jersey Devil. Lo spettatore in pratica si trova al cospetto di una sorta di thriller investigativo, impreziosito dalle riprese dello show Fact or Fiction che è stato inventato per l’occasione.

La curiosità: il film è stato montato su un personal computer (utilizzando Adobe Premiere 4.2) ed è costato poche migliaia di dollari, riuscendo ad incassarne qualche milione in giro per il mondo.

Troll Hunter (LINK Amazon al dvd)

Una produzione americanorvegese il cui regista, André Øvredal, è lo stesso del magnifico (per me) Scary Stories to Tell in the Dark. I protagonisti di questo found footage horror a tinte fantasy sono degli studenti, intenti a girare un documentario su un cacciatore di orsi. La troupe scoprirà ben presto che, in realtà, il soggetto delle loro riprese dà la caccia a ben altre creature… i giganteschi troll!

Be My Cat: A Film for Anne (non si trova niente da nessuna parte)

Un muste see, soprattutto se amate le cose strane e contorte e chissenefrega se sono a scarsissimo budget. Orrore e psicologia, quindi, in questa semi-sconosciuta produzione rumena del 2015 che è stata scritta, diretta ed interpretata da Adrian Tofei.

Cosa c’è di particolare in questa roba? E’ un film su un film, che ha come protagonista un aspirante regista desideroso di girare un lungometraggio con protagonista una sosia di Anne Hathaway. Perchè? Semplice, l’uomo è ossessionato dalla celebre attrice al punto che le ragazze che provinerà… non ve lo dico.

Host – Chiamata mortale (LINK al film su Prime Video)

Ve lo ricordate il COVID-19, sì? Direttamente da quello strano e brutto periodo, ecco una pellicola ambientata nel Regno Unito durante la pandemia. Protagonisti alcuni amici che, rimasti in contatto nonostante il lockdown, decidono di provare il brivido di una seduta spiritica online. Indovinate un po’ cosa succederà… esatto, oscure presenze brutte e cattive.

Un film semplice ma geniale, che ha il merito di non durare un’eternità (meno di un’ora) e che appassiona quel tanto che basta. Soprattutto grazie ad un uso sapiente e non stupido della tecnologia a disposizione.

Rec – La paura in diretta (LINK al film su Prime Video)

Forse tra i found footage che preferisco, in assoluto. Una reporter e il suo cameraman stanno intervistando i membri di una caserma dei vigili del fuoco quando una chiamata d’emergenza attira l’attenzione dei presenti. La troupe decide così di filmare i pompieri in azione, non immaginando quello che capiterà di lì a poco. Una volta entrati in un palazzo, infatti, i protagonisti verranno accolti da urla disumane, sangue e morti che tornano in vita…

La scelta della camera a mano è assolutamente giustificata e contribuisce a rendere la vicenda più spaventosa e verosimile. Una perla, capace di vincere 2 premi Goya e di riscuotere un successo tale da far nascere ben 3 sequel, anche se l’ultimo era francamente evitabile.

Creep (LINK al film su Netflix)

Un film con un cast estremamente ristretto, visto che è composto da due sole persone e cioè il regista Patrick Brice e l’attore Mark Duplass, che è anche cosceneggiatore e produttore del progetto. Volete sapere la trama? Aron è in cerca di lavoro e finalmente pare averne trovato uno, anche se particolare: filmare uno sconosciuto di nome Joesf per un giorno intero. Tutto bene? Non proprio, col passare delle ore l’incarico si farà sempre più strano ed inquietante…

Hell House LLC (LINK Amazon al dvd in inglese, in italiano non c’è)

E’ la notte di Halloween e il più classico dei tour in una “casa stregata” si trasforma in tragedia perchè i visitatori e il personale addetto ci lasciano le penne in modo inspiegabile. 5 anni dopo qualcuno decide che sarebbe cosa buona e giusta far luce sulla vicenda, ma girare un documentario in quel posto così inquietante non sarà affatto una buona idea. Trama e realizzazione semplici per un film magari non indimenticabile ma che intrattiene quanto basta per passare una serata sufficientemente spaventosa.

Noroi – The Curse (si trova solo il dvd in giapponese, ve lo evito)

Viene annunciato il ritrovamento di materiale inedito appartenente a Kobayashi, un giornalista specializzato nel paranormale e morto durante un incendio. I video sembrano tanto una raccolta di fatti inspiegabili slegati tra loro, ma Kobayashi riteneva avessero un punto in comune. Un legame di nome Kagutaba, demone leggendario imprigionato in un paesino che diventa la meta dell’investigatore, accompagnato da una troupe e un medium. E se il demone si dovesse risvegliare?

Chiudo (per il momento, eh) con un found footage horror made in Japan. Che si apre nel più classico dei modi e cioè col messaggio “Questo documentario è ritenuto troppo inquietante per una visione pubblica”. Ne ho lette talmente tante di scritte simili che mi scatta automaticamente l’allarme puttanata, eppure si dice sia uno dei migliori horror provenienti dal Paese del Sol Levante. Se riuscite a rintracciarlo doppiato e a prezzi umanamente accettabili fatemelo sapere.

Per il momento è tutto, ma occhio che questo era solo il secondo capitolo di una trilogia…

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