Rocky: le curiosità che ogni fan vorrebbe sapere

Rocky è uno di quei film che un cinefilo guarderebbe all’infinito. Siete sicuri di sapere tutto sul capolavoro con Sylvester Stallone? Ecco alcune cose che forse non sapevate…

Cosa rende un “semplice” film un capolavoro da vedere e rivedere, senza mai stancarsi? Una storia avvincente, interpreti azzeccati e una colonna sonora che rimanga impressa in testa direi che sono componenti fondamentali. Poi non sarebbe male un bel lavoro di regia, con scene epiche e drammatiche alternate a momenti divertenti e leggeri. Se ci pensate un attimo in Rocky ci sono tutte queste cose ed è per questo che è una pellicola che merita il titolo di capolavoro.

Da che ho memoria il faccione triste e gonfio di Stallone/Balboa è sempre apparso sulla tv di casa almeno una volta all’anno. E ogni anno non ho mai mancato l’appuntamento! Non mi definirei un fanatico e sicuramente non so tutto di questo film, però sono curioso e, leggendo qua e là, sono venuto a sapere tante cose interessanti…

Ecco alcune cose che forse non sapevate su Rocky

Un successo insperato

1976: è l’anno di produzione. Cioè sto capolavoro ha veramente 46 anni? Fa strano anche sapere che all’epoca Sylvester Stallone avesse 30 anni, quindi non proprio un ragazzino. Eppure fino ad allora l’attore non era particolarmente conosciuto ed è grazie alla sua interpretazione dello Stallone (ahahah) Italiano se è diventato uno che conta nel panorama cinematografico mondiale.

Sapevate che Sly ha scritto soggetto e sceneggiatura del film? Bravi! E sapevate anche che lo stesso Stallone fa parte di un circolo esclusivo e molto ristretto? Sto parlando di quello che comprende gli uomini di cinema che hanno ricevuto le nomination agli Oscar come sceneggiatore ed attore per lo stesso film. Questo club ha soli altri due membri: Charlie Chaplin e Orson Welles, non proprio due sconosciuti!

A proposito di Oscar, il film diretto da John G. Avildsen si è portato a casa ben 3 statuette: miglior montaggio, miglior regia e addirittura miglior film. Non male, considerando che quell’anno (1977) tra gli altri erano candidati Taxy Driver di Scorsese, Quinto Potere di Lumet e Tutti gli uomini del presidente di Pakula.

Quando pensi a pellicole importanti vien quasi automatico pensare ad enormi costi di lavorazione e ad un bel po’ di mesi dedicati a shooting e montaggio. Ebbene, Rocky ha avuto un budget di poco superiore al milione di dollari ed è stato girato in soli 28 giorni. Come andò al box office? Discretamente, direi, visto che incassò la bellezza di 225 milioni di dollari. Come spesso accade nel cinema, un trionfo di tale portata generò dei sequel (ben 5) e due spin-off, per altro decisamente recenti. Sarò di parte ma nessuna di queste pellicole mi ha fatto schifo, pur riconoscendo che Rocky V è davvero debole rispetto agli altri capitoli.

I what if di Rocky: come sarebbe andata se…?

Stallone scrisse una prima bozza della sceneggiatura in soli 3 giorni! Il tutto avvenne dopo che l’attore vide, live, un incontro di boxe. Era il 24 marzo del 1975 e in quell’occasione il leggendario Muhammad Alì, allora campione dei massimi, sudò le proverbiali sette camicie per aver ragione dello sfidante, un certo Chuck Wepner. Praticamente Apollo contro Rocky. Chissà cos’avrebbe partorito la mente del futuro Rambo se quella sera fosse andato al bar a giocare a biliardo… lo Stallone della stecca, il massacratore dei birilli non suona benissimo, vero?

A causa del basso budget e quindi di tempi di lavorazione particolarmente serrati, il film è colmo di scene non previste. Avete presente quando Rocky si accorge che nel manifesto dell’incontro indossa i pantaloncini sbagliati? Si è trattato di un errore della produzione, non correggibile perchè… beh, mancavano i fondi. Si decise quindi di improvvisare la sequenza.

In fase di scrittura invece si era pensato di concludere la pellicola col protagonista e Adriana che si incamminavano abbracciati verso lo spogliatoio. La scena fu giudicata deboluccia e il girato venne utilizzato nella creazione del manifesto del film. Come si può anche solo immaginare un Rocky senza quel “Adriaaaaanaaaaaahh!”?

In principio il protagonista era stato dipinto come una sorta di antieroe del ring, un personaggio cupo e piuttosto grezzo e a tratti perfino sgradevole. Insomma, un uomo ben diverso da quello che poi è stato ammirato al cinema. E che dire del suo allenatore, il grande Mickey? Ve lo immaginate come un pezzo di merda razzista, tanto odioso da portare il suo pupillo a non voler più essere un pugile? Sta cosa mi ha stupito perchè, al di là del carattere spigoloso, non si può proprio provare avversione nei confronti del personaggio interpretato da Burgess Meredith.

Una chicca tecnica

Come detto qualche riga fa, si può definire Rocky come una pellicola low budget. La cosa, però, non ha impedito l’utillizzo di un’attrezzatura all’epoca inedita. Sto parlando della steadicam che, seppur ancora approssimativa, donò molta dinamicità a scene come quella dell’allenamento nella macelleria di Paulie.

Qualche chicca sul cast

Stallone impose la sua volontà quando si trattò di decidere chi dovesse interpretare il protagonista della sua storia e cioè lui stesso. La produzione riteneva più opportuno affidarsi a gente più conosciuta ma alla fine dovette arrendersi, anche perchè in caso contrario Sly non avrebbe ceduto lo script. Vi immaginate Robert Redford, Burt Reynolds o James Cann a tirar cazzotti ai quarti di manzo? No? Nemmeno io.

E di Adriana che vi posso dire? Beh, l’attrice Talia Shire piacque parecchio e venne scelta subito. Anche perchè l’alternativa, durante i provini, venne giudicata troppo avvenente per la parte. Il nome di questa bellezza? Susan Sarandon.

Aaaaah, la famiglia! Sly ha coinvolto nelle riprese sia suo padre (il cronometrista dell’incontro con Apollo) che suo fratello, per non parlare del… cane? Ricordate che Adriana regala un amico a 4 zampe a Rocky? Ecco, quello è il vero cane di Stallone.

E con questo è tutto, alla prossima!

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