Royal Rumble 2024: tanto spettacolo e qualche dubbio

Ritorni e debutti, sorprese (poche), qualche risata e tanto intrattenimento. Le mie considerazioni su una logicissima Royal Rumble 2024.

Let’s ready to Rumble!!! Uomini e donne che se le danno di santa ragione e provano a lanciare l’avversario oltre la terza corda del ring. Tutto questo in un tripudio di conti alla rovescia, alleanze e sorprese più o meno… a sorpresa.

Per un appassionato di wrestling come il sottoscritto l’inizio dell’anno coincide con la cosiddetta road to Wrestlemania e mi sembra opportuno spendere delle parole sul primo PLE di questo duemilaventiquattro targato WWE.

Prima piccola premessa: OCCHIO AGLI SPOILER!

Seconda piccola premessa: si va in ordine rigorosamente cronologico, così c’è più ordine (in testa, la mia) e ha tutto più senso. Non faccio classifiche e non dò voti, ma se una cosa mi è piaciuta tranquilli che non farete fatica a capirlo. Un po’ come capitato con l’edizione dell’anno scorso.

Ma bando alle ciance…

Che ne dite di entrare nel vivo della Royal Rumble 2024?

Giusto il tempo dei classici filmati introduttivi e dei classici convenevoli dei telecronisti che c’è subito una piccola sorpresa: Pat McAfee torna al tavolo di commento per la gioia di tutti. Il tizio è un fan del wrestling (lo si sa da un bel po’) e quando si fa rivedere è sempre un piacere perchè… beh… risulta decisamente simpatico e cazzone, ovviamente in senso buono.

Lo show stealer della serata? La rissa femminile!

Il primo match dell’evento è la 30-women Royal Rumble match e devo dire che è stata piacevolissima. Poche pause, nessuna vecchia gloria a fare da riempitivo, tanta azione e nel complesso tutto è filato via liscio e con una certa logica. E per un incontro particolare come questo, credetemi, è già tanto. Se poi alla fine ti ritrovi a pensare “beh, complimenti” e tutti i fan sono contenti allora la missione può dirsi compiuta.

Ci sono stati momenti emozionanti (ci arrivo tra poco) e sorprese apprezzabili. Fa strano magari vedere Becky Lynch relegata ad un minutaggio “normale” per poi essere eliminata un po’ così, casualmente (scelta ovviamente voluta, nessun errore). Però lo spettatore ha avuto modo di apprezzare una colossale Nia Jax finalmente in grande spolvero e si è fatto pure due risate grazie al lato comedy di Chelsea Green. In sintesi, a dispetto di qualche comprensibile errorino qua e là, pochi momenti meh e niente noia.

Il triello finale, poi, è valso da solo il prezzo del biglietto: c’erano Liv Morgan (tornata dopo millenni), Jade Cargill (praticamente She Hulk in carne ed ossa) al debutto e soprattutto ha vinto Bayley. Per la quale, pare, sia finalmente in cantiere una Wrestlemania da ricordare.

La WWE ha fatto centro, quindi? Sì, anche perchè ha messo in mostra praticamente tutto il roster femminile dei due show principali, oltre a qualche lottatrice che magari non era prevista. Parlo di un paio di ottime wrestler di NXT e…

Sorprese (gradite) ne abbiamo?

Pronti via e la seconda ad entrare è stata la rientrante Naomi. Andata via con taaaanta polemica a causa di discutibili scelte di booking (chiamatela pure sceneggiatura), l’ex campionessa di Impact (ora nuovamente TNA) è stata accolta con gioia dai presenti e si è presa una discreta dose di applausi, con tanto di sincere lacrime di commozione.

A proposito di TNA, sapete chi ha sconfitto proprio Naomi recentemente? Il suo nome è Jordynne Grace, è entrata come fece Mickie James due anni fa e ha avuto modo di dimostrare perchè “ha muscoli in posti che non immaginavate nemmeno”. Ok, non ha eliminato nessuno ma se c’è da sollevare, schiantare e prendere a mazzate la possente signorina sa il fatto suo. Dovesse mai passare in quel di Stamford sarebbe un rinforzo enorme.

Minchia, che palle!

Hai dalla tua parte uno “star power” incredibile grazie a 3 sfidanti, di livello eccelso, come Randy Orton, LA Knight ed AJ Styles. Hai il tuo cazzo di supercampione pluriennale che, teoricamente, non è mai stato in pericolo come ora e tiri fuori 20 minuti scarsi in cui succede tutto quello che già sapevi sarebbe successo? Wow. A mani basse il “match uffa” di questa Royal Rumble 2024.

Non ho molto altro da dire, sapere per l’ennesima volta già mesi prima che Roman Reigns sarà a Wrestlemania con la cintura al collo inizia francamente a stufare. Spero vivamente non facciano la cazzata di farlo trionfare anche agli inizi di aprile, chè lo spettatore merita un po’ di novità in ottica Undisputed WWE Universal Championship. Và, passi più tempo tu a dirlo che romanoregna (vi prego, capitela) a Smackdown… ma vaffanculo!

Botte da orbi tra due assi

Logan Paul prova la furbata, Kevin Owens lo becca e gli rivolge contro la sua stessa arma. Ma non vince perchè l’arbitro lo becca e quindi lo squalifica. Detto così suona vagamente stupido, però poi ripensi a quanto visto e ammetti che i due si sono menati come fabbri e hanno sfoderato il meglio del loro repertorio.

Ma senza sfociare nel clamoroso, diciamo che avrebbero potuto darci dentro ancora di più, ma (credo) lo faranno la prossima volta. A Wrestlemania? Spero tanto di sì: i due wrestler, così diversi tra loro, hanno alchimia e meriterebbero una resa dei conti esageratamente spettacolare e, perchè no, magari anche violenta. Staremo a vedere!

Il trionfo della logicità

La Royal Rumble 2024 potrei riassumerla con: bella ma poteva essere ancor più epica. Perchè? Diciamo che ha vinto forse il più logico, non dico fosse scontata la doppietta di Cody Rhodes ma se l’aspettavano in molti. Alla vigilia era o lui o l’inarrestabile Gunther oppure il rientrante CM Punk, ma si è optato per una scelta sicura per tanti motivi. Non ultimo il fatto che il “ring general” abbia già una cintura e che, udite udite, Punk si sia rotto durante i minuti finali. E non combatterà, pare, almeno fino all’estate.

Del lottatore nativo di Chicago si potrebbero scrivere libri interi e non si esaurirebbero comunque gli spunti di riflessione. Che lo si ami o lo si odi. Il sottoscritto secoli fa sarebbe impazzito nel rivederlo in WWE (dopo un processo, eh), poi questo ha fatto casino ANCHE in AEW e, una volta tornato all’ovile, si è “rotto”. Ancora. Oh, zio, mi sa che non è aria e forse è anche il caso di imparare a riconoscere i propri limiti.

Detto questo, il rissone maschile non è stato comunque da buttar via e, al netto di una certa logica diventata quasi noia in alcuni punti, ha offerto momenti di un certo rilievo…

Bonus 1: un inizio carico di emozioni

Pronti via e i primi due ingressi chi sono? Gli Usos! Che, per chi non lo sapesse, in storyline non è che si amino molto per via di quel casino successo mesi fa con la Bloodline. La foto qua sopra vi lascia intuire il carico emotivo che è stato mostrato (più a casa che live, immagino): sguardi tra l’odio e non so che altro, sfociati in una buona dose di mazzate. Almeno fino agli altri ingressi, poi i due si sono persi di vista e nessuno ha eliminato l’altro come mi sarei aspettato. Si scanneranno a ‘mania? Sperem…

Bonus 2: un nome da tenere in mente

Come accennato poc’anzi la Rumble maschile non ha regalato la stessa dose di sorprese rispetto a quella femminile. A parte Andrade e McAfee (che si elimina da solo tra le risate di tutti), l’ingresso che più mi ha solleticato è stato quello della belva qua sopra.

Il suo nome è Bron Breakker, è figlio e nipote d’arte (sapete chi sono gli Steiner, sì?), per ora fa parte di NXT ed è, passatemi il termine, cazzutissimo! Ed infatti ha regalato una valanga di spear e mazzate a chiunque, manco fosse un veterano. Prima o poi passerà in uno dei due show principali e spero che la WWE non rovini tanto potenziale: ci sono tutte le carte in regola per avere una sorta di Goldberg in miniatura e con taaaaanto carisma.

Bonus 3: fate una statua ad R-Truth!

Permettetemi di concludere con un elogio. Il folle qua sopra nelle settimane precedenti è riuscito nella titanica impresa di far ridere (e uscire dal proprio personaggio) praticamente chiunque, oltre ad auto-invitarsi nel Judgment Day perchè sì. Ecco, ora immaginatelo entrare nel rissone femminile perchè non si era reso conto di chi ci fosse sul ring.

Poi gustatevelo durante la Rumble dei maschietti: sto matto per entrare chiede il cambio al suo “compagno” Dirty Dom (il figlio di Rey Mysterio) e semina quel caos tipico della macchietta che interpreta. Almeno fino a quando un sempre più incazzato Damian Priest non gli molla un cazzottone in faccia, sancendone l’eliminazione. Tra i buuu generali. Perchè R-Truth è amato praticamente da tutti, spettatori e colleghi. Io gli farei fare un giro titolato, solo per vedere cosa diavolo sarebbe in grado di fare con una cintura alla vita. Scommetto che ne vedremmo delle belle.

E con questo ho concluso. Spero di non avervi annoiato troppo con questi fiumi di parole (ah, i Jalisse) su questa bella ma non perfettissima Royal Rumble 2024.

Alla prossima, chè tra non molto c’è Wrestlemania… XL! Che sarebbe il 40 in numeri romani e non la taglia dei miei pantaloni.

Ciao!

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