Caramelle di una volta: le ricordate tutte?

Rossana, Big Babol e tanta altra roba zuccherosa “che fa male ai denti”. Sono le caramelle (e le cicche) che noi tutti abbiamo assaporato dagli anni 80 in poi.

No che dopo si mangia. No che fa male ai denti. Una sola e poi basta. No che non è mica una merenda. Quante volte da piccoli abbiamo sentito queste frasi? Quante volte avremmo voluto gustarci una di quelle deliziose caramelle e mamma e papà ce lo hanno impedito? Bene, ora molti di noi sono passati dall’altra parte della barricata e scommetto quello che volete che vi siete accorti di aver “imitato” i vostri genitori ben più di una volta.

Ma non sono qui per farvi venire sensi di colpa o farvi balenare nella mente ricordi non proprio gioiosi. No, signore e signori, il sottoscritto oggi è qui per chiedervi: ve le ricordate tutte? Un po’ come capitato con gelati, biscotti, brioches e altre leccornie (in questo post). Direi basta col cappello introduttivo, non indugerei oltre e…

Dalle Morositas alle Galatine, ecco le caramelle della mia e, immagino, della vostra infanzia: qual era la vostra preferita?

Le stilose cicche a sigaretta

La gomma da masticare che ti insegnava a fumare come un turco, la schifezza dolce ma senza un gusto preciso che tutti abbiamo provato almeno una volta. L’ideale per giocare a fare i grandi, a darsi un tono, a… pochi cazzi, se non facevi Jigen non eri nessuno. Nella foto le “famose” Target Bubble Gum ma, se non ricordo male, c’erano in giro un sacco di nomi diversi, anche con la faccia di Asterix perchè sì.

Morositas, morbida la vita

Forma inconfondibile, sapore che poteva non piacere a tutti (eccomi!), spot che passava in televisione spesso e volentieri. E che si avvaleva del solito, trito e ritrito ma comunque apprezzabile paio di chiappe ipnotizzanti. Lato B che, scopro solo oggi, appartiene alla modella Cannelle… oggi SESSANTATREENNE?!

Le caramelle della farmacia

Mi sono sempre chiesto perchè le vendessero lì, le Zigulì. Poi uno cresce, magari si informa ma di sicuro è meno ingenuo e… niente, pura scelta commerciale. Le han piazzate lì non perchè facciano bene più di altre caramelline alla frutta, sia chiaro.

In ogni caso ci hanno preso alla grande: nonna andava a provare la pressione e tu te le facevi comprare, mamma andava a prendere l’aspirina e tu l’assillavi fino a quando non cedeva. Tu, perchè a me A) non mi hanno mai attirato granchè e B) èzuccherofamaleaidenti.

Grandi palloni grandi testimonial

Uno dei punti fermi degli anni Ottanta e Novanta? Le Big Babol, senza ombra di dubbio. In principio c’erano quelle rosa, alla fragola (eccole, ste highlander)), poi fioccarono varietà più o meno deliziose. Non male quelle dal cuore frizzantino ma le peggiomigliori erano/sono quella qua sopra: un aroma pannacacao semplicemente atroce ma, oh, se le pubblicizzava Bud Spencer allora dovevi per forza averle.

Una pubblicità storica

“Ne mangio mille al giorno vuoi sapere perchè…”

Arriva come una bomba il ricordo di uno spot televisivo che ieri sembrava simpatico. Invece oggi verrebbe accusato di razzismo e neanche troppo a caso visto anche quel “anche biancoooh” della seconda versione della pubblicità.

Due parole sull’indimenticabile confezione le vogliamo spendere? Completamente in latta, era fighissima fino a quando le caramelline alla liquirizia non si incastravano irrimediabilmente. E allora giù di mazzate. O bestemmie. O entrambe.

Polo, il buco con la menta intorno

Una punta di trapano penetra una caramella bianca e… no, niente allusioni. Forse. Comunque è solo l’incipit di un altro spot (eccolo) che passava spesso e volentieri in tv nella seconda metà degli anni 80.

Com’erano ste caramelle alla menta? Durette e dire che fossero una gran bontà mi pare eccessivo. Non facevano schifo, eh, ma niente di così cattivo da giustificare la variante “polo, il buco con la merda intorno”.  Su, dai, si era piccoli e stupidotti…

La caramella della nonna

Uno delle cose peggiori che potesse capitare quando andavi dai nonni era sgattaiolare in sala, aprire QUEL barattolo sperando in qualcosa di buono e non trovarci nulla. O, peggio, beccare ago, filo e matasse varie. Avete presente, sì? Ecco. Ma quando, ormai del tutto privo di speranza, ci trovavi una Rossana allora sì che era festa grande.

Sta caramella ripiena aveva proprio il sapore della felicità, della vittoriahahahahah. Scherzi a parte, non sono mai stato un grande fan ma certi ricordi e certe situazioni rendono tutto più buono, non è vero?

La mia preferita

Le Elah panna e liquirizia erano e sono qualcosa di sublime. Per me. E chissenefrega se ti si appicicano ai denti, al palato, alla lingua, alle guance. Da piccolo ne andavo pazzo mentre oggi, che non mangio caramelle praticamente mai, quando me ne capita una devo dire che è un bel viaggio sul viale dei ricordi. E comunque sfido chiunque a trovare un sacchetto più godurioso di questo

Indimenticabile ma assolutamente dimenticabile

Sono in circolazione dal 1956 e proprio non riesco a comprenderne il perchè. Diciamocelo chiaramente, le Galatine erano il male assoluto: bestemmiavi quando dovevi aprirne una e bestemmiavi quando te la ficcavi in bocca.

Vendute in busta ma confezionate singolarmente, pensa te che botta di genio, considerando che quell’involucro era a prova di proiettile. Mentre la caramella in sè, perdonerete il francese, faceva davvero cagare. E se c’era solo quella? Eh… o quella o niente, quindi quella.

Devi devi devi… masticar!

In questo post si è parlato spesso di caramelle e spot pubblicitari, un matrimonio che ha sempre funzionato alla grande. Ebbene, l’accoppiata migliore da questo punto di vista è stata sicuramente quella rappresentata da certe gommose alla frutta e da questa pubblicità. Alle morbide Fruit Joy, tu resistere non puoi: dovete per forza ricordarla… o negli anni Ottanta vivevate in un bunker senza elettricità?

La madre di tutte le dolci cagate

Apri una bustina, ne versi il contenuto sulla lingua ed ecco che arrivano i fuochi d’artificio. Per 10 secondi. Poi ti ritrovi in bocca una banalissima gomma da masticare, destinata ad essere sputata da qualche parte senza alcuna pietà.

Le Frizzy Pazzy c’erano ieri e ci sono ancora oggi (eccole) e devo dire che non ho mai sentito l’esigenza di provarle. Io. Perchè mia moglie invece conferma che facevano le gare a quante ne riuscivano a ficcarsene in bocca e… non so voi ma io ho un’espressione a dir poco perplessa.

E con questo è tutto, alla prossima!

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