Micro recensioni: finti Lego tra il mah e il wow

Voglia di mattoncini? Gustatevi qualche mia considerazione, tra il serio e il faceto, su un paio di finti Lego che mi sono capitati tra le mani.

C’è qualcosa di magico in quei pezzettini di plastica che ti permettono di costruire meraviglie. Più o meno, dai. I Lego da questo punto di vista sono i campioni indiscussi, tra licenze e articoli che appagano la vista, anche solo per un istante. Poi ci sono i Mega Construx che, almeno per me, a volte riescono ad andare perfino oltre, strizzando l’occhio ai bimbi di ieri con le figate di oggi. E ogni riferimento ai set dedicati ai Masters (tipo questo o questo) non è puramente casuale.

Eppure ogni tanto capita che “non è tutto oro quel che luccica”. Sì, insomma, ti becchi la fregatura. Specialmente se ci si affida a marche sconosciute, nel senso che di tanto in tanto sulla confezionenon c’è proprio scritta la marca. Trattasi di brick set alternativi, se proprio si vuole usare certi termini, un po’ come successo qui sul blog non tantissimo tempo fa. E, come detto, a volte ti va bene e a volte ti va male…

Entriamo nel particolare, ok?

Permettetemi di rendervi partecipi della mia gioiaincazzatura derivante dalla mia recente esperienza con due finti Lego.

Perchè li chiamo così? Beh, non mi veniva in mente di meglio. E comunque questi sono a misura di mini figure…

MyBuild – MECHA FRAME Armed Forces 7005 (LINK Amazon al momento non disponibile)

Gioia e tripudio in tutto il regno quando la mia dolce metà mi ha sorpreso con codesta meraviglia. Che si è dimostrata interessante sin da subito, visto che la confezione è fatta di un cartone spesso e resistente e le illustrazioni non sono affatto brutte. Poi apri la scatola e ti meravigli di quanta roba siano riusciti a ficcare in uno spazio così esiguo…

Per comodità hanno ritenuto di dover dividere il set in due, gran scelta per evitare un fottuto casino coi vari mattoncini. Qui in alto potete vedere l’occorrente necessario a costruire l’humvee corazzato: un blister coi pezzi per montare il mitragliatore, un pezzettone del telaio lasciato sfuso perchè sì, le istruzioni e 6 sacchetti.

Il secondo capitolo della meraviglia di MyBuild comprende invece i 4 sacchetti e il libretto dedicato al rimorchio. Essendoci meno pezzi rispetto alla parte principale ho preferito iniziare da qua perchè non avevo la minima idea di cosa aspettarmi. L’esperienza è stata interessante e le istruzioni si sono rivelate piuttosto chiare, nonostante una leggera fatica a riconoscere alcuni pezzetti a causa di alcune scelte cromatiche discutibili.

Eccolo qua, in tutto il suo splendore. Si nota la differenza di proporzioni tra istruzioni e prodotto finito? Ecco, mi sarei aspettato qualcosa di più massiccio, ma devo dire che non fa affatto schifo. Ci sono un sacco di dettagli e di “armadietti” che potete stipare con armi e attrezzi, mentre la parte laterale si solleva rivelando un alloggio per… per… boh, quello che volete.

La chicca, se così possiamo definirla, è rappresentata dal drone (quel robo volante con la “luce” verde): una perfetta testimonianza di come non occorrano millemila pezzi per costruire qualcosa di interessante.

Ecco invece la parte principale, il mezzo corazzato a 4 ruote. Come capitato col rimorchio, anche qui ci sono alcune cosette piacevoli: le ruote anteriori, ad esempio, sono in grado di sterzare e trovo letalmente adorabile (si può dire?) la combo botola-mitragliatore. Arma che, per altro, è rimovibile e può essere impugnata da una mini figure oppure, ancora meglio, può essere appoggiata al terreno grazie ad un pratico cavalletto.

L’unica pecca? I personaggi all’interno ci vanno piuttosto stretti. Per intenderci un omino Lego si deve sedere e non può indossare caschi, elmetti, cappelli o… capelli.

Nel complesso devo dire che questa robina fa la sua porca figura, a patto ovviamente che vi piaccia il genere. In ogni caso lo store Amazon di MyBuild offre tanta altra roba come, ad esempio, una ricca selezione di mech fantascientifici (tipo questo) che rischia seriamente di trasformarsi nel vostro nuovo vaso di Pandora. Contenente ovviamente finti Lego a dir poco gustosi.

Come si dice… l’appetito vien mangiando? Peccato che a volte la pietanza rimanga sullo stomaco! Ed infatti…

Starfigher di sta ceppa, ti odio!

La classica dimostrazione di come le apparenze, a volte, ingannino. Un po’ come successo con l’articolo precedente, anche in questo caso siamo al cospetto di una confezione bella massiccia e con un paio di illustrazioni decisamente accattivanti. Se amate il genere alla Star Wars, ma senza marchi o segni riconoscibili. Diciamo che doveva essere un’astronave da battaglia colorata e tamarra e invece…

Apri il pacco e una cosa balza subito all’occhio e cioè il merdaio che han creato in fase di impacchettamento. I vari sacchetti sono stati avvolti in un altro saccaccio di plastica appiccicoso, creando un involtino decisamente indigesto.

Con le istruzioni e il montaggio sarà andata meglio, vero? MANCO PER IL CAZZO!

Centinaia di pezzi ficcati in sacchetti numerati e ho comunque dovuto aprire ogni confezione, rovesciare il tutto sul tavolo e fare la caccia al tesoro. Ogni. Cazzo. Di volta. Dico solo che all’inizio per fare un passaggio ci mettevo anche 20 minuti perchè i sacchetti che (ribadisco) erano numerati, non seguivano alcuna logica. Cromatica o di dimensioni, eh, nessuna cazzo di logica.

Almeno si montava bene sta roba? Ahaahhahahhahah… porcaputtana… NO. La vedete la foto qui in alto, sì? Ecco, le ali sono composte da molti elementi, centinaia di pezzi più o meno grandi e tu li agganci al corpo principale con degli snodi ballerini tenuti su con un misero mattoncino? Indovinate cos’è successo…

Esatto, mentre mi apprestavo a mettere gli adesivi (ovviamente come ultimo passaggio perchè sì) due sezioni dell’ala sinistra si sono staccate. E così ho provato a mettere a posto il tutto, ma si è staccata l’ala destra e nel mentre è partito pure un alettone. Seguito OVVIAMENTE dalla parte posteriore di un veicolo spaziale che ha fatto la fine che meritava. E cioè è stato mandato affanculo e poi via più veloce della luce, a pezzi, nella sua stramaledetta scatola.

Li mortacci loro.

Volete sperimentare l’ebbrezza di montare dei finti Lego? Pensateci bene e, nel caso, fate una buona scorta di pazienza.

Alla prossima!

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